Le opere di KiKi Paganini: «Antidoti ai tormenti dell’uomo»

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In queste settimane, fino al 4 agosto, la Galleria Pgi ospita le opere dell’artista brusiese KiKi Paganini. I lavori del suo ultimo periodo artistico meritano un’adeguata introduzione. In quest’articolo, quindi, pubblichiamo la presentazione integrale esposta dalla storica dell’arte, Arianna Nussio, durante il vernissage tenutosi il 17 luglio 2021.

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«RACCONTI IN RILIEVO»

PRESENTAZIONE MOSTRA DI KIKI PAGANINI

17 luglio 2021, Galleria Pgi, Poschiavo

Cristiano Paganini meglio conosciuto con lo pseudonimo KiKi, è nato nel 1958 e vive e lavora a Brusio. Da decenni pratica come scultore della pietra a livello professionale nella ditta di famiglia a Zalende. Anni fa ha potuto però affinare le sue capacità anche presso la bottega artistica di Pier Francesco Dalle Luche a Carrara, che è da secoli «la Mecca» degli scultori della pietra. Dagli anni ’70 ad oggi KiKi ha realizzato una dozzina di mostre fra personali e collettive e così i suoi lavori in pietra – tra bassorilievi e sculture di grandi dimensioni – sono visibili sia in spazi pubblici sia in numerose collezioni private svizzere e dei paesi confinanti. Lo stesso vale per le sue opere pittoriche, realizzate soprattutto negli anni ‘70-‘80.

A partire dal 2014 KiKi è tornato a dedicarsi alla pittura, sviluppando una tecnica di propria invenzione che lui chiama «pittura scultorea» e che unisce alla raffigurazione dipinta quella in rilievo, che è proprio la sua specialità. La mostra inaugurata il 17 luglio 2021 presenta una trentina di opere realizzate con questa tecnica.

Quando cinque o sei anni fa KiKi mi ha mostrato i primi lavori realizzati con questa sua nuova procedura, sono rimasta affascinata dal prodotto finale ma sinceramente ho pensato che non avrebbe continuato a lavorare in questo modo. Si tratta infatti di una procedura che richiede non solo grandi capacità tecniche ma anche un enorme impiego di tempo, fra l’altro perché gli elementi in rilievo, che sono in gesso, vengono scolpiti e modellati direttamente sulla tavola e non applicati di seguito. Insomma, quello che fa KiKi da alcuni anni a questa parte è un vero e proprio «lavoro da certosino», in netta controtendenza rispetto alla maggior parte del lavoro artistico praticato in questi anni in Europa.

La tecnica è dunque la caratteristica più esclusiva di questa mostra.

Le tematiche affrontate nelle opere sono molteplici e manifestano diverse sfaccettature della personalità dell’artista. Troviamo per esempio la preoccupazione per il disastro ambientale che stiamo vivendo e che soprattutto subiranno le generazioni future, vediamo una critica all’indifferenza e alla prepotenza della nostra società, o almeno, di alcuni gruppi della nostra società, ma ci confrontiamo anche con l’ironia, qualche scherzo, scorgiamo interrogativi filosofici, riferimenti alla mitologia antica, visioni oniriche; insomma, troviamo anche gli antidoti ai tormenti dell’uomo, gli strumenti che ci salvano dal baratro e che ci tengono in equilibrio.

Nella prima sala sono esposte come prime, sulla sinistra, delle opere giocose: Le lunghe dita del regista sospeso, che presenta una mano che sfila la gonna di una figura femminile senza volto e Mare nostrum, una rappresentazione del fondovalle di Brusio sommerso dal mare. Più avanti vediamo delle figure in rilievo sospese nel nulla, fra cui un Giocoliere degli astri, un uomo che mira a poter esercitare il suo controllo anche sulle stelle. Altre tavole di dimensioni minori esposte nel primo locale rappresentano pure fantasticherie e temi ispirati ai miti dell’Antichità.

Nella seconda sala troviamo fra le altre l’opera Speranza per il lago Aral, che mostra la situazione catastrofica in cui si ritrova uno dei maggiori laghi del Pianeta. Sul fondo del lago ormai praticamente secco si vede fra l’altro un palo d’ormeggio su cui sta appoggiato un vaso di fiori e ci chiediamo se sarà un omaggio funebre per il lago agonizzante, un miraggio o se c’è effettivamente speranza.

A poca distanza dalla tavola raffigurante il lago Aral sono appese quattro piccole tavole che compongono la serie intitolata Terre calde, ispirata all’Africa in quanto culla dell’umanità. I quattro quadri presentano figure umane in parte ancora scimmiesche, che si muovono in atmosfere calde, avvolgenti e liberatorie.

Nella stessa sala vediamo anche la Lettura del cavolo, un’opera ironica in cui un essere antropomorfo con la testa composta da un cavolo verza legge un giornale fatto di prosciutto, stando seduto in riva al mare, in compagnia di una cipolla.

Nella seconda sala sono esposti anche dei foglietti su cui KiKi ha schizzato delle idee che hanno portato poi ad alcune delle opere esposte. Si ha dunque la possibilità di vedere l’idea iniziale dell’artista e il tentativo di fissarla su carta.

Tutte le 25 opere esposte sarebbero degne di una presentazione singola; ogni opera racchiude una piccola o grande storia, che vi invito a scoprire da voi.

Ciò che vale invece in generale è che con questa mostra KiKi dà un’ulteriore prova delle sue capacità tecniche e dell’autenticità del suo percorso artistico. I suoi racconti in rilievo ci offrono spunti per riflettere, anche su argomenti scomodi della nostra società, ma ci regalano anche leggerezza e momenti di pura bellezza.

Pablo Picasso disse che «L’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità», penso che ciò valga non solo per chi l’arte la crea, ma anche per chi dell’arte fruisce. In questo senso vi auguro una piacevole visita alla mostra!

Arianna Nussio

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La Pgi Valposchiavo invita tutta la popolazione, nonché tutti gli amanti dell’arte e del bello a visitare l’esposizione di KiKi Paganini che rimane aperta fino al 4 agosto 2021.

Galleria Pgi, Piazza comunale di Poschiavo

Dal 17 luglio al 4 agosto 2021

Dal martedì al sabato, ore 15.00-18.00

Domenica, ore 10.00-12.00 e 15.00-18.00

Lunedì chiuso

Apertura straordinaria: Domenica 1. agosto, ore 10.00-12.00 e ore 15.00-21.00

La mostra gode del sostegno di Promozione della Cultura Comune di Poschiavo, Promozione della Cultura Cantone dei Grigioni, Banca Cantonale Grigione e Comune di Brusio.

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Informazioni: Pgi Valposchiavo – valposchiavo@pgi.ch – T 081 834 63 17