Casse pensioni: grandi differenze nelle spese di gestione

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Le differenze tra le casse pensioni in termini di spese amministrative sono enormi. È questo il risultato di un’analisi di comparis.ch. La fondazione più costosa arriva a una spesa pari a 15 volte quella degli istituti più economici. In fatto di spese per la gestione patrimoniale, la cassa pensioni più cara costa 14 volte di più di quella più conveniente. «Le forti differenze tra i costi per servizi sostanzialmente identici sono un segno di cattiva gestione economica o della mancanza di meccanismi di mercato efficaci. A pagarne lo scotto sono gli assicurati», osserva Leo Hug, esperto Comparis in materia di previdenza.

Il servizio di confronto online Comparis ha messo a confronto i costi per amministrazione e gestione patrimoniale di 73 casse pensioni, con un patrimonio gestito complessivo di 450 miliardi di franchi: le differenze rilevate sono enormi. Il confronto copre un terzo di tutti gli assicurati e i beneficiari di una rendita del 2° pilastro. 

Le spese di gestione vanno da 59 a 900 franchi a persona

L’istituto previdenziale con le spese amministrative pro capite più basse per il 2020 è stata la Cassa pensioni di Lucerna con 59 franchi per assicurato. La cassa pensioni Alvoso LLB ha chiesto ai suoi affiliati quindici volte tanto: 900 franchi a persona. La Alvoso LLB ha dichiarato che si è trattato di un’anomalia, una tariffa una tantum dovuta a spese per la riorganizzazione interna. Ma anche al di là di questa eccezione, la Alvoso LLB ha spese di gestione tendenzialmente alte: nel 2019, prima della riorganizzazione, erano comunque di 547 franchi per assicurato.

La gestione patrimoniale incide tra lo 0,07 e lo 0,98%

La seconda voce di spesa di una cassa pensioni sono i costi per la gestione patrimoniale. L’istituto più conveniente nel 2020 è stata la Bernischen Pensionskasse (BPK) con lo 0,07% del patrimonio gestito. All’estremo opposto si è piazzata la cassa pensioni della Città di Zurigo con lo 0,98% annuo – quindi 14 volte più cara rispetto alla BPK. 

Le spese di gestione patrimoniale più alte sono il prezzo da pagare per una performance migliore? Comparis ha messo a confronto anche le spese per la gestione del patrimonio con la performance dei vari istituti. Per il 2019 e il 2020, la performance media annua di tutte le casse pensioni analizzate è stata del 7,1%. Non è emersa comunque alcuna correlazione tra la performance e i costi di gestione patrimoniale.

Nel corso della vita lavorativa, un assicurato paga in media 55’000 franchi di commissioni

Lo scorso anno le spese medie di gestione delle casse pensioni analizzate sono state di 220 franchi pro capite. I costi di gestione patrimoniale (costi GP) degli istituti analizzati sono stati in media pari allo 0,41% del patrimonio gestito. Quali sono concretamente le conseguenze per gli assicurati? 

Gli assicurati devono pagare le spese sia per l’amministrazione che per la gestione patrimoniale. Le spese elevate portano a una diminuzione del patrimonio previdenziale individuale. Una persona assicurata (lavoratore attivo o pensionato) paga in media circa 960 franchi all’anno solo per la gestione patrimoniale, a cui si aggiungono una media di 220 franchi pro capite per le spese amministrative: in totale, quindi, la spesa è di 1’180 franchi l’anno. 

Ad esempio: una persona di 50 anni con un reddito annuo di 100’000 franchi versa – insieme al datore di lavoro – 14’128 franchi nella cassa pensioni. Dei contributi annuali, l’8,4% va quindi nella gestione della cassa pensioni e al settore finanziario. Calcolati su 35 anni di vita lavorativa con un reddito di 100’000 franchi l’anno e una retribuzione media del capitale della cassa pensioni di circa il 3%, il totale delle spese amministrative ammonta a 55’000 franchi.  

«Si nota la mancanza di meccanismi di mercato»

Le casse pensioni svizzere gestiscono oltre un miliardo di franchi – denaro che gli assicurati devono risparmiare per forza. «Agiscono guidate da tecnici in una bolla regolata e protetta dallo Stato. In un contesto del genere, la clientela costretta a risparmiare ha poca voce in capitolo. Le forti differenze tra i costi per servizi sostanzialmente identici sono un segno di cattiva gestione economica o della mancanza di meccanismi di mercato efficaci. A pagarne lo scotto sono gli assicurati», osserva Leo Hug, esperto Comparis in materia di previdenza. 

Hug ritiene che questa inefficienza nella gestione del patrimonio previdenziale scomparirebbe introducendo la libera scelta della cassa pensioni per i lavoratori – anche se con la concorrenza dovessero aumentare le spese per l’acquisizione di nuovi clienti.

La versione completa del «Report di Comparis sulle casse pensioni e la gestione patrimoniale dei fondi di previdenza» si può scaricare qui.

Metodologia

I dati messi a confronto sono stati estratti dalle relazioni annuali 2020 pubblicate da un totale di 73 casse pensioni.