Ha avuto luogo domenica 29 luglio, presso l’Aula evangelica di Poschiavo, l’apertura della rassegna di eventi valposchiavina per i festeggiamenti dei 100 anni dalla nascita della Pgi (Pro Grigioni Italiano), l’associazione sorta nel 1918 dalla necessità di difendere, da un lato, i diritti degli abitanti delle valli di lingua italiana in seno alla maggioranza tedesca e romancia del Cantone dei Grigioni, e al contempo affermarne la loro peculiarità politico-culturale rispetto ai cugini ticinesi, valchiavennaschi e valtellinesi.
L’evento, che prevedeva la presentazione dell’ultimo volume della collana Pgi «100 sguardi sul Grigionitaliano», a cura di Gianna Conrad (Edizioni Armando Dadò, Locarno 2018), è stato introdotto dal presidente della Pgi Franco Milani, che ha brevemente illustrato l’importanza del libro nel contesto dei festeggiamenti per i 100 anni di sodalizio. “Un intreccio – ha affermato – di impressioni letterarie e pittoriche delle valli grigionitaliane provenienti dal passato e dal presente, e frutto dell’estro di importanti autori e artisti.”
Claudio Losa, membro del Consiglio direttivo della Pgi, dopo aver ringraziato tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione dell’antologia e del concorso pittorico ad essa legato, ha spiegato che l’idea di riunire in un volume testi letterari ed opere pittoriche abbinandole al numero simbolico di 100 era scaturita già nel 2014, ed è poi andata mutando fino all’odierno risultato. In qualità di presidente della Giuria del concorso «Tracce e impressioni del Grigionitaliano», Losa è poi passato alla premiazione e alla proiezione su un telo delle sette opere artistiche finaliste, selezionate fra le ventisei inoltrate. Egli ha aggiunto che la Giuria (gli altri membri erano Federico Godenzi, Agnese Ciocco, Patrizia Guggenheim e Arianna Nussio) ha dato particolare rilevanza alla tecnica pittorica, ma anche alla tematizzazione e alla rappresentazione dello sguardo rivolto al Grigionitialiano degli artisti in gara, precisando che i suoi membri non erano a conoscenza dei loro dati anagrafici.
Ad aggiudicarsi il primo premio, consistente in un buono per un viaggio da Fr. 1’000.- e la riproduzione della propria opera “Magia in Val di Campo” sulla copertina dell’antologia, è stato il diciassettenne valposchiavino Federico Lopes. Nell’assegnare il premio, il presidente della Giuria ha sottolineato la bravura tecnica nella riproduzione dei riflessi della natura nello specchio del lago raffigurato e la capacità di cogliere uno scorcio autentico del Grigionitaliano. “L’impronta vagamente naïf – ha aggiunto – non sminuisce il valore dell’opera, ma ne connota la giovane età dell’autore.” Qui di seguito i nomi degli altri artisti premiati con il secondo rango: Armida Macullo Nicola, Mileva Albertini, Carla Schena e Paolo Pola; e di quelli con il primo rango: Ernst (Aschi) Kunz, Franca Pool e Federico Lopes.
Dopo questa lunga parentesi ricca di fiori ed applausi, Gianna Conrad, assistente di letteratura italiana presso l’Università di Zurigo e curatrice dell’antologia «100 sguardi sul Grigionitaliano», ha dato alcune indicazioni su come è strutturato il volume fresco di stampa, che oltre a una prefazione della consigliera nazionale Silva Semadeni e un’introduzione della stessa curatrice, consta di 93 testi letterari di vario genere ed epoche diverse – tratti da romanzi, epistole, appunti di viaggio o poesie – usciti dalla penna di illustri personaggi non grigionitaliani, nonché di 7 riproduzioni a colori delle opere finaliste del concorso pittorico. La disposizione è d’ordine cardinale (da ovest a est) e cronologica (dal passato al presente), mentre alcune delle traduzioni in italiano rappresentano degli inediti. La Conrad ha sottolineato come nell’intento di quest’opera vi sia anche la promozione della lingua italiana quale mezzo di comunicazione e appropriazione di un testo letterario, e che a fare da trait d’union fra i vari testi e gli autori è lo sguardo delle persone viaggianti.
Tibisay Andreetta Rampa, che assieme a Claudio Losa si è occupata della selezione e trascrizione dei testi riguardanti il Moesano, si è poi soffermata sui variegati motivi che hanno condotto molti di questi autori a fare sosta nelle due valli più ad occidente del Grigionitaliano: dagli intellettuali italiani che qui hanno trovato asilo politico in diversi periodi della storia, a chi invece vi è solo passato per puro caso (come ad esempio Hermann Hesse), oppure ad altri – vale specialmente per la Calanca – che vi si sono recati per cercare la quiete e la natura selvaggia.
Della Bregaglia si è invece occupata Franca Caspani Menghini, che non ha potuto essere presente a causa di un grave lutto familiare, e a cui da queste righe rivolgiamo tutta la nostra solidarietà.
La presentazione è proseguita con Federico Godenzi, che ha curato la selezione sulla Valposchiavo, e che, analogamente a quanto precedentemente accennato da Andreetta, ha parlato delle difficoltà nell’effettuare la scelta fra i numerosi testi a disposizione già pubblicati e non pubblicati. “Nei testi degli autori inseriti nell’antologia per la Valposchiavo – ha rilevato – colpisce lo stupore per la bellezza e l’efficienza della Ferrovia del Bernina, oppure per il potere delle cure terapeutiche presso lo stabilimento dei Bagni di Le Prese.”
Il pomeriggio di festeggiamenti è poi proseguito sulla piazza comunale di Poschiavo, fuori e dentro la Galleria Pgi, lo spazio in cui sono esposte le 26 opere paesaggistiche ed astratte del concorso, che ritraggono alcuni scorci (o tracce) del Grigionitaliano. Un’entità, quest’ultima, in fieri, divisa da confini geografici che nemmeno le ultime tecnologie sembrano renderle facilmente unibili, ma che grazie all’illuminata iniziativa di Antonio Marcelliano Zendralli, risalente al lontano 1918, oggi sembra essere più che mai determinata a far sentire la propria voce dentro e fuori i territori di sua pertinenza.
La mostra itinerante «Tracce e impressioni del Grigionitaliano» è aperta al pubblico di Poschiavo fino al 12 agosto, mentre nei prossimi giorni sono previsti molti altri spettacoli abbinati ai festeggiamenti per il centenario Pgi (clicca qui per il programma completo).
Achille Pola