#bibliocoltura: Il piacere rimosso – clitoride e pensiero di Catherine Malabou

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Descrizione: Il piacere rimosso è un punto di osservazione, un luogo raggiunto a fatica negli anni dalla cui sommità è possibile scorgere chi ne ha permesso l’ascesa e agevolato la scoperta – tutt’oggi parziale – oppure negato l’esistenza o attribuito falsi significati, in un periplo politico, erotico e sociale al cui apice si trova l’organo femminile del piacere rimosso, sia fisicamente che psichicamente. 

Ambiente: Questo libro necessita di un organo citato, evocato, cancellato ed escisso ma quasi mai discusso nella sua interezza, sia fisica che simbolica. Attraverso il mito, i femminismi, la psicoanalisi, l’anatomia, l’arte, il cinema e le parole di Simone de Beauvoir, Carla Lonzi, Lacan, Luce Irigaray, Paul B. Preciado ed altri emergerà l’idea di uno spazio indifferente al controllo, dove il senso si manifesterà senza bisogno di erompere.

Germoglio: “La clitoride è una piccola pietra conficcata di nascosto nell’enorme scarpa dell’immaginario sessuale. La giovane Clitoride della mitologia greca, famosa per le sue dimensioni minuscole, si diceva che fosse piccola “come un sassolino”. A lungo nascosta, privata di un nome, di una rappresentazione artistica, assente dai trattati di medicina, spesso ignorata anche dalle donne, la clitoride ha avuto nei secoli un’esistenza di scrupolo, nel senso originario del termine, un granello che ostacola il cammino e affligge la mente. L’etimologia incerta del termine permette di situarne la morfologia tra la “collina” (kleitorís) e il “fermaglio” (kleidos). La clitoride: piccolo segreto rigonfio che permane, resiste, perseguita la coscienza e ferisce il tallone, segreto di un organo, l’unico, che serve solo al piacere – e quindi “a niente”. Un bel niente, l’immenso niente, il tutto o niente del godimento femminile”.

Scheda tecnica: Il piacere rimosso – clitoride e pensiero di Catherine Malabou, Mimesis edizioni, saggio, ISBN 978-88-5758–451-5.