Alessandro Della Vedova: La partita è tutt’altro che decisa

1
1257

Le carte sono in tavola: i candidati alla carica di Podestà per le elezioni del 23 settembre prossimo sono stati scelti dai rispettivi partiti. Dopo l’intervista a Giovanni Jochum (PLD) proponiamo quella al Podestà uscente Alessandro Della Vedova (PDC).

 

Come è maturata la decisione di ricandidarsi?
La domanda semmai è quella sul perché dopo otto anni passati alla testa del Comune io non lasci, e allora vi dirò che quando il mare si fa o rimane grosso, io non abbandono la nave. Tanto più quando il ritorno al tempo sereno è imminente e con esso il ritorno all’adozione di una politica di sviluppo.

Non la intimorisce il fatto che Jochum abbia preso più consensi nelle ultime votazioni per il Gran consiglio?
Nutro grande rispetto nei suoi confronti, ma nessun timore reverenziale. Ogni elezione rappresenta infatti una storia a sè stante e sarà quindi molto interessante misurarsi in un confronto diretto, dibattendo sui temi specifici e concreti che interessano il Comune di Poschiavo e la valle più in generale. Dall’intervista di ieri (martedì 21 agosto, Ndr) mi sembra di capire che il mio contendente abbia scelto la linea di non esprimersi sui temi specifici per non esporsi, ma ritengo che l‘elettore abbia pieno diritto di conoscere l‘opinione di chi si candida a governarlo prima del voto, non dopo. Questo a maggior ragione se consideriamo che governare un ente pubblico non è la stessa cosa che condurre un‘azienda.

Se venisse rieletto, quali saranno i suoi progetti da portare a conclusione?
Sicuramente la pianificazione del territorio e la conseguente legge edilizia, che dopo anni di intenso lavoro rappresentano purtroppo ancora un cantiere aperto in attesa che il Gran Consiglio, ad ottobre di quest‘anno, licenzi il piano direttore e la legge sulla pianificazione del territorio cantonali, a cui la legislazione comunale dovrà per forza di cose fare riferimento. Un altro tema importante riguarda la circonvallazione di Raviscè, discussa a più riprese con gli uffici cantonali preposti. Infine quello di una sala multiuso, in cui tenere manifestazioni, concerti, assemblee e quant‘altro: un tassello importante anche in chiave turistica.

E quali, invece, i nuovi obiettivi?
Un tema stringente riguarda il centro «Sinergia», in cui concentrare gli uffici cantonali oggi sparsi per tutto il borgo di Poschiavo. Il Cantone sta facendo molta pressione nei confronti del Comune in questo senso, minacciando velatamente di concentrare tutto a Samedan nel caso di mancate risposte concrete entro tre-quattro anni al più tardi.

Cosa farà invece se non verrà rieletto? Ha, in questo senso, altri progetti politici in cantiere?
Dopo due legislature complicate come quelle che mi lascio alle spalle, caratterizzate anche da decisioni difficili e controverse, sono ben conscio della tentazione di qualcuno di voler cambiare aria solo per protesta. Nonostante la grande euforia che sta circondando la notizia della candidatura di Giovanni Jochum in alcune cerchie, ritengo tuttavia che la partita sia tutt‘altro che decisa. Per questo motivo non sono in grado di rispondere a questa domanda.


A cura di Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

1 COMMENTO

  1. Ma proprio ora ,che strano , si arriva a parlare della circonvalazione di Raviscė,quando da anni i cittadimi di Raviscė chiedono una soluzione ,l’ ultima volta mi sono sentito dire proprio dal Podestá che questa opera non sarebbe finaziariamente sostenibile da parte del comune