Dopo l’edizione scorsa, caratterizzata dalle restrizioni dovute alla pandemia, l’Openair Cavaglia è tornato ad andare a pieno regime, regalando emozioni forti, gioia, spensieratezza, tanta voglia di vivere e di divertirsi. L’evento è stato insomma contraddistinto dalle famose “good vibes”, termine inglese sempre più iconico, che viene utilizzato per definire appunto sensazioni positive, di pace e di felicità. Queste emozioni scaturiscono dal mix di ottima musica dal vivo, attività e spettacoli di vario genere, prelibatezze culinarie locali, ottime bibite, birre artigianali, cocktail prevalentemente di carattere regionale e una grande affluenza di pubblico. La bellezza dello stare assieme in un pianoro come quello di Cavaglia, con la sua natura mozzafiato, ha regalato anche per questa 5a edizione un weekend, passatemi il termine, spaziale!
Nemmeno qualche accenno di pioggerella ha spento gli animi dei partecipanti, che stando ai primi dati hanno raggiunto abbondantemente le 700 unità, cifra ragguardevole considerando la giovane età dell’evento. Basta ricordare infatti che il gruppo dei “5 Soci Spars” è nato nel 2017 ed è stato in grado anche negli anni di pandemia di proporre un evento all’anno, facendo affidamento solo sul volontariato e sull’entusiasmo dei propri membri e seguaci. Quest’anno, infatti, ben oltre 100 aiutanti si sono impegnati nell’organizzazione e gestione del festival, senza ottenere alcun riscontro finanziario, ma con l’unico nobile scopo di intrattenere e soddisfare i sempre più numerosi partecipanti. Non sono mancati alcuni imprevisti naturalmente, che hanno richiesto dei cambiamenti importanti per garantire la sicurezza dell’evento, ma con il consueto ottimismo e spirito d’intraprendenza le varie difficoltà sono state superate alla grande. Il grande entusiasmo è stato protagonista anche nei boschi di Cavaglia, dove gran parte delle persone presenti hanno piazzato la propria tenda, ben attente a non intaccare lo splendido paesaggio naturale, pronte a staccare un po’ dalla solita routine settimanale e ricaricare le batterie.
L’evento ha aperto i battenti al pubblico venerdì 5 agosto, verso le ore 17 e si è protratto fino al primo pomeriggio di domenica 7 agosto, quando hanno cominciato i lavori di smontaggio. Concretamente durante la serata di venerdì si sono esibite ben 4 band dal vivo, lasciando spazio poi ad un dj set e ad una “jam sassion”, dove l’idea è quella di proporre musica dal vivo, semplicemente improvvisando ed arrangiandosi con gli appassionati presenti. Sabato nel corso della giornata invece hanno avuto luogo varie attività, tra cui massaggi, yoga, meditazione, atelier d’improvvisazione e spettacoli di vario genere. Parallelamente fino al tardo pomeriggio per coloro che volevano scatenarsi in pista sono stati proposti tre dj set differenti, prima di lasciare spazio a 7 band dal vivo, che hanno deliziato i presenti con le loro esibizioni. Per concludere la serata naturalmente a notte inoltrata ormai, hanno avuto luogo due dj set e la consueta jam session.
Oltre all’offerta musicale e culturale naturalmente, come ogni anno l’evento ha proposto prelibatezze locali preparate dalla Cava(gri)glia e alcune collaborazioni con ristoranti locali. Per quanto riguarda le bibite l’offerta è stata incentrata anche per questa edizione su prodotti prevalentemente artigianali e di carattere regionale. Come ribadito dal gruppo organizzativo l’Openair Cavaglia riassume tra i suoi elementi chiave i concetti di ecologia, musica dal vivo e regione, elementi che naturalmente hanno caratterizzato l’evento anche quest’anno. In materia d’ecologia, per esempio, l’evento è all’avanguardia e non bada a spese per rispettare l’ambiente. Anche a fronte di costi ingenti sono stati utilizzati prevalentemente bicchieri in plastica dura, che grazie ad una tassa di deposito sono stati resi dai partecipanti, lavati e riutilizzati, evitando così di produrre numerosi rifiuti come succede durante altri Openair. Anche per quanto riguarda i trasporti, l’organizzazione di un bus notturno e la presenza della stazione a Cavaglia contribuisce ogni anno a ridurre l’impatto ambientale e garantire maggiore sicurezza.
Informazioni più dettagliate sul concetto dell’evento stesso, sugli artisti che si sono esibiti, sull’offerta culinaria, sull’offerta di bibite e sulle attività culturali proposte sono facilmente reperibili sulla homepage del festival (www.openaircavaglia.ch) o sulle rispettive pagine instagram (www.instagram.com/openaircavaglia/) e facebook (www.facebook.com/openaircavaglia), che vi invitiamo a seguire.
Personalmente credo che aldilà della descrizione vera e propria dell’evento, sia importante anche cercare di trasmettere e contestualizzare le emozioni e le sensazioni che hanno accompagnato il gruppo organizzativo, le persone responsabili dei settori e tutte quelle che hanno aiutato, non solo durante il festival, ma anche e soprattutto durante la fase di preparazione. L’Openair Cavaglia, infatti, ha visto il comitato dei “5 Soci Spars” cominciare ad organizzarsi già ben 10 mesi fa, per cominciare ad ideare e pianificare il tutto, tramite ritrovi regolari e ricercando responsabili che potessero assumersi l’incarico di gestire alcuni aspetti dell’evento. Per l’occasione, oltre agli aiutanti del posto l’associazione ha potuto contare sulla collaborazione con il progetto di interscambio culturale SCI Schweiz, che ha visto ben 9 volontari internazionali aiutare e cimentarsi con la preparazione del festival. Un evento che nuovamente ha richiamato l’attenzione di persone da tutto il mondo ed è stato per molti un’occasione di ritrovo tra amici di viaggio o di vecchia data, che hanno approfittato dell’evento per trascorrere alcuni giorni nella nostra splendida valle, scoprendo i nostri valori e tutto quanto il nostro territorio può offrire.
Vorrei ribadire che ogni anno l’evento propone delle novità e non finisce di sorprendere, sfruttando fino al limite le risorse fisiche e mentali dei propri organizzatori che come accennato in precedenza tramite opere di puro volontariato si prodigano per dare lustro alla nostra Valposchiavo, al suo paesaggio e ai propri prodotti.
L’organizzazione di un evento di tale portata comporta infatti molto impegno e numerosi sforzi, ma la forza dell’Openair Cavaglia sta proprio nel trasmettere l’entusiasmo e l’intraprendenza di tutti coloro che contribuiscono alla sua riuscita. Sia durante i lavori di montaggio, ma in particolar modo durante l’evento stesso le persone presenti hanno potuto rendersene conto. Dal palco alla cucina, dal bar al campeggio, dalla zona relax alla pista da ballo la presenza di buonumore, di gioia, di spensieratezza e delle famose “good vibes” era palpabile. Ognuno si è distinto nelle proprie mansioni ed ha regalato ai presenti voglia di vivere e di divertirsi. A tal proposito basti pensare che sia il gruppo di samaritani presenti, sia il personale della sicurezza non ha mai dovuto intervenire e per alcuni tratti dell’evento addirittura si è offerto volontariamente di aiutare attivamente, sinonimo questo di quanto regnasse una bella atmosfera all’interno del festival.
Seguono alcune prime impressioni dell’evento, grazie alle abili doti di Rachele Righini, che ha cercato di immortalare al meglio i momenti salienti dell’evento. Ricordiamo che le immagini ufficiali ed i video completi dell’Openair Cavaglia verranno pubblicati interamente solo tra alcuni giorni, sul sito ufficiale e sui canali social menzionati in precedenza.
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Che dire, anche quest’edizione è volata, accompagnata da sinfonie musicali, da numerosi passi di danza, una deliziosa pizza, un piatto di “sciatt”, un qualche manicaretto della Cava(gri)glia, un bicchiere di birra, di vino o un cocktail preparato dagli abili aiutanti al bar… le emozioni però non voleranno via tanto velocemente, sono già ricordi felici, che chi ha assaporato a pieno le “good vibes” dell’Openair Cavaglia porterà con sé per tutto l’anno, nell’attesa quasi frenetica della prossima edizione.
Da queste righe infine un ringraziamento di cuore al comitato dei “5 Soci Spars” e i loro seguaci, che anche quest’anno sono riusciti a coinvolgere con il loro entusiasmo un gruppo sempre più consistente di persone, in quello che è diventato un appuntamento imperdibile, un valore aggiunto per l’estate valposchiavina. I volti sorridenti e l’animo felice dei partecipanti sono la giusta ricompensa per le fatiche e per le ore investite nella pianificazione e messa in scena del festival. Ognuno a modo suo tra organizzatori, aiutanti e partecipanti ha dato il massimo per la riuscita dell’evento e la speranza è che si possa portare questo spirito ed entusiasmo anche nella vita quotidiana, tra scuola, lavoro e tutte le sfide che attendono ognuno di noi.
Grazie di tutto Cavaglia, grazie per averci regalato nuovamente dei momenti indelebili, tanto buonumore e tante emozioni che porteremo sempre nel cuore, a presto!