Nell’aprile del 1943 il ghetto ebraico di Varsavia iniziava la sua disperata rivolta contro l’occupante nazista
Tra i combattenti che ottant’anni fa decisero di morire con le armi in mano, c’erano molti giovani appartenenti all’Algemeiner Jidisher Arbeterbund in Lite, Poilen und Russland (la Federazione generale dei lavoratori ebrei in Lituania, Polonia e Russia), chiamato semplicemente “Bund”. A raccontarci la loro storia, a Poschiavo, sarà Miriam Camerini, regista, attrice e studiosa della cultura yiddish, che a breve diventerà prima rabbina ortodossa in Italia.
Fondato a Vilna nel 1897, il “Bund” si batteva per i diritti degli operai ebrei nell’Europa orientale. I “bundisti” non volevano la creazione di uno Stato ebraico in Palestina, ed erano persuasi che gli ebrei potessero vivere nei paesi di residenza, collaborando al benessere collettivo della nazione. Nella loro lotta, riprendevano l’utopia ebraica di una Terra libera, giusta e affratellata che ha le sue radici nella tradizione biblica e rabbinica.
Nello spettacolo “Messia e rivoluzione”, in scena mercoledì 1. febbraio, alle 20, nella chiesa riformata di Poschiavo, musica e parola si intrecciano per raccontare la storia del “Bund”, finita tragicamente con le rivolte dei ghetti di Vilna e di Varsavia.
Miriam Camerini (voce), Angelo Baselli (clarinetto), Gianluca Casadei (fisarmonica) e Rocco Rosignoli (violino, contrabbasso e chitarra) ci porteranno a scoprire lo straordinario mondo musicale e la cultura yiddish dell’Europa orientale. Annientato dalla Shoah, quel mondo ebraico continua a vivere nella memoria.
Paolo Tognina
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