Sabato 25 marzo, presso il Vecchio Monastero di Poschiavo, ha avuto luogo l’assemblea generale dell’associazione culturale “Il Bernina”. Ad aprire l’incontro, come abbiamo avuto già modo di raccontare, la premiazione del concorso “Giornalisti si diventa”. A seguire sono stati affrontati i punti all’ordine del giorno, mentre in chiusura è stata la volta di Maurizio Canetta con la sua conferenza pubblica sulle intelligenze artificiali.
“Il Bernina” mostra, anche quest’anno, una situazione economica solida. A parlarne è stato il nuovo membro del comitato addetto alle finanze, Moreno Cortesi, che ha preso il posto del dimissionario Davide Vassella, impegnato da quest’anno in Consiglio comunale. A quest’ultimo, è stato rivolto un caloroso e sentito applauso per il lavoro svolto in questi anni. In tema di incarichi, toccherà a Nadia Cristiano sostituire la bravissima Isabelle Marchesi nel ruolo di segretaria.
Come si diceva, “Il Bernina” gode di buona salute, dal punto di vista economico, grazie al numero costante degli abbonati (che supera di poco le 1’100 unità), alle pubblicità e agli sponsor. A tutti questi è doveroso un sentito ringraziamento da parte di tutta l’associazione.
Anche dal punto di vista delle visite, il giornale si mantiene ad alti livelli, confermando una fase ascensionale iniziata con il Covid (più di 1’200’000 visualizzazioni nel 2020) e mantenuta poi negli ultimi due anni (960’000 visualizzazioni nel 2021 e nel 2022; nel 2018 le visite erano 800’000). Un segnale incoraggiante per la redazione, che vede ripagati gli sforzi per il lavoro, anche di volontariato, svolto.
Una nota curiosa, come sempre, ha riguardato gli articoli più letti nell’ultimo anno. Come spesso capita, le notizie di cronaca (anche quelle legate al Covid) l’hanno fatta da padrone. Tra gli altri, hanno suscitato molto interesse gli articoli inerenti il Centro Sanitario Valposchiavo e la nuova collaborazione con Maria Svitlychna.

Al termine dell’assemblea ha preso la parola un gradito ospite, Maurizio Canetta, che ha tenuto una conferenza sul tema dell’intelligenza artificiale, con particolare riferimento al mondo del giornalismo. L’ex direttore della RSI ha raccontato ai presenti le origini delle chatbot, soffermandosi sull’ormai famosa ChatGPT, grazie alla quale, a mo’ di dimostrazione, aveva preparato il discorso introduttivo.
Le chatbot sono balzate agli onori delle cronache per la capacità di eseguire compiti, anche complessi, in tempi rapidissimi. Diverse società in tutto il mondo, come per esempio Google, stanno cercando di sviluppare questi sistemi basati su intelligenza artificiale e apprendimento automatico.
Anche il giornalismo, nei prossimi anni, sarà “invaso” (soprattutto nelle aziende più grandi e importanti) da programmi in grado di produrre testi in automatico (attingendo dai dati contenuti in Rete), facendo risparmiare soldi alle aziende, ma sottraendo dei posti di lavoro. In questo e in altri casi – come spiegato da Canetta – rimane però fondamentale un aspetto: la verifica delle fonti. E qui il giornalismo, quello con la “G” maiuscola, potrà ancora fare la differenza.
Una delle sfide più complesse riguarderà poi, come ha ricordato Canetta, la legislazione intorno alla produzione di contenuti da parte delle chatbot. A chi attribuire la proprietà intellettuale di testi o articoli generati da queste intelligenze artificiali? E poi, come e in che modo cambierà il mondo del lavoro dopo la loro introduzione (che sarà massiccia da qui a pochi anni)? A queste e altre domande non è possibile dare attualmente delle risposte precise. E’ per questo motivo che l’incertezza relativa alla situazione genera in alcune persone un certo senso di inquietudine.