Della Cà sindaco: esperienza e competenze a supporto di una visione audace

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Guarda lontano con l’energia tipica dell’età giovane, supportando però idee e visioni per il futuro con gli elementi concreti che solo il bagaglio dell’esperienza permette di conquistare.

Pietro Della Cà, over settanta all’anagrafe ma non certo nella mentalità, studia alacremente e pianifica in queste settimane ciò che andrà a comporre la sua azione amministrativa a partire del primo gennaio del prossimo anno, giorno in cui entrerà ufficialmente in carica come nuovo sindaco di Brusio.

Una scelta dettata dal cuore, quella di candidarsi alla guida del Comune di Brusio, ma non per questo poco ragionata; al contrario: forse il desiderio di mettersi al servizio della sua terra e della sua gente, è invece il frutto maturo di un desiderio coltivato con grande costanza e pazienza pur vivendo e lavorando per gran parte del tempo distante dalle proprie radici.

Ora lo aspettano quattro anni di impegno: una messa a disposizione, la sua, che trae origine dal profondo senso civico, dalla sostanziale coerenza con scelte degli ultimi anni in ambito politico e dalla reciprocità nei confronti di chi lo ha già eletto fino a qui ben tre volte: nel 2018 in Gran consiglio, la seconda, nel 2020, in seno al Consiglio comunale che ora presiederà e infine la rielezione nel parlamento dei Grigioni con mandato quadriennale dal 2022.

“Io prima del 2018 non ho mai fatto un giorno di politica – racconta oggi, in attesa di entrare nel merito delle strategie da mettere in campo – ma appena ritornato in valle dopo più di 40 anni di impegni professionali in giro per il mondo mi hanno chiesto di mettermi al servizio della collettività”.

Quattro decenni, dunque, lontano dalla valle, con lunghe permanenze e solidi traguardi in contesti socioeconomici complessi, dinamici e assai variegati; per citarne solo un paio, Shanghai e New York.

“Ma i primi 16 anni – racconta – quelli trascorsi qui, fra le selve e il cielo di questo angolo in cui sono nato, rimangono i più belli di sempre: eravamo immersi nella natura per gran parte del tempo – ricorda – si stava più fuori che in casa, in qualunque stagione e con qualsiasi condizione meteorologica e questo ha lasciato in me una impronta indelebile. Il ricordo e l’appartenenza al mio paese sono sempre stati il mio primo pensiero ogni mattina e l’ultimo prima di dormire”.

Un amore viscerale per tutto ciò che l’ambiente gli ha offerto e insegnato; un attaccamento alla propria identità nella quale oggi non si può non intravvedere e riconoscere l’embrione di quello che sarà il suo ruolo di amministratore.

“Come i miei concittadini sanno, io e la mia famiglia abbiamo una casa a Selva: ebbene, da lì, proprio da quel punto di osservazione, agli occhi e alla mente si schiude il mondo…li si comprende come non è possibile guardare o muoversi sempre solo in una direzione; si possono, invece, cercare nuovi punti di osservazione e anche sognare portando nuove idee… certe visioni possono sembrare azzardate, ma dobbiamo andare avanti e farlo senza perdere mai di vista ciò che accade intorno a noi”.

Misura bene le parole Pietro Della Cà: le sceglie con rispetto e denotando amore, oltre a conoscenza, come quando preferisce esprimersi con un “possiamo” anziché un “dobbiamo” nel tratteggiare nuove opportunità ed invitando a mettersi nei panni degli altri.

“Se una persona arriva fino a noi dal Giappone, ad esempio, e viene per ammirare il nostro splendido viadotto, tornerà a casa portando con sé negli occhi e raccontando agli altri del manufatto unico al mondo che sorge a Brusio, certo; ma insieme a ciò, si porterà via anche altre esperienze, come quella di avere trovato oppure no un parcheggio comodo e funzionale o altri servizi. Insomma valuterà e riporterà anche l’impatto complessivo; ecco perché se non vogliamo perdere il treno di un turismo di qualità e duraturo, non possiamo fare a meno di immedesimarci in lui”.

Il pensiero è concreto a tal punto, che già nelle sue funzioni di consigliere e nei vari organismi turistici di cui fa parte, il futuro sindaco ha già lavorato, per esempio proprio in questa direzione, cominciando – non a caso – dai servizi igienici della stazione ferroviaria di Brusio, rimasti per anni, prima dell’intervento comunale, lettera morta.