Arturo Plozza e Davide Migliacci si congedano dalla Regione Bernina

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Da sx: Arturo Plozza, Davide Migliacci, Fulvio Betti e Giovanni Jochum

Con la riunione del 20 dicembre presso Casa Besta, Arturo Plozza e Davide Migliacci si sono congedati dalla Regione Bernina.
Oltre ai due rappresentanti di Brusio, alla riunione della Conferenza dei sindaci erano presenti anche quelli di Poschiavo: il podestà Giovanni Jochum e Fulvio Betti, oltre al direttore Francesco Vassella.

Dal momento che si trattava dell’ultimo atto di Plozza e Migliacci all’interno dell’organismo, la seduta è stata eccezionalmente aperta ai media nell’ultima mezz’ora.
Plozza, oltre a essere Presidente della Regione Bernina, ne è in qualche modo anche il decano, dal momento che il suo impegno all’interno dell’ente ne ha accompagnato la creazione dopo la riforma.

“Quando dalla Regione Valposchiavo si è passati alla Regione Bernina, dicevo che la Regione era una scatola vuota, un contenitore senza contenuto – ha ricordato Plozza – ma da allora molto è cambiato. Ciò è certamente dovuto alla volontà politica cantonale di puntare sempre di più sull’ente regionale e, a livello pratico, all’arrivo di un direttore, nella persona di Francesco Vassella”.

La Regione Bernina è una realtà un po’ speciale: delle undici regioni che costituiscono il Cantone è la più piccola e la meno abitata. Un’altra particolarità è costituita dal fatto che la Regione si componga solamente di due comuni, Poschiavo e Brusio. Anche per questo la Conferenza dei sindaci, diversamente da quello che accade per le altre regioni, onde evitare di diventare un organismo di soli due membri, conta due rappresentanti per comune, che sono appunto i due sindaci, più Betti e Migliacci.

La scelta, all’epoca, era stata quella di salvaguardare l’autonomia della Valposchiavo, per ragioni geografiche, linguistiche e culturali, non seguendo un’altra realtà italofona (la Bregaglia) all’interno della Regione Maloja.

“L’impressione al costituirsi e progressivo rafforzarsi delle Regioni – continua Plozza – è che il Cantone ne abbia fatto anche un mezzo per stimolare le fusioni dei comuni che nei piani di Coira dovrebbero essere la metà dei 101 attuali. Il paradosso, a mio avviso positivo, per la nostra realtà di Valposchiavo, è che l’esistenza della Regione è in qualche modo alternativa alla fusione, perché la Regione è una realtà plurale che ne unisce due particolari e identitarie, come i comuni di Brusio e Poschiavo.”

La Regione possiede una serie di compiti (importanti ma limitati) assegnati dalla legge, ma altri ancora possono essere demandati dai singoli comuni. Nel caso della Regione Bernina, un esempio è la gestione degli inerti della Mota di Miralago.
Tuttavia, talvolta, stante la presenza di due soli comuni, alcune materie (tributarie, scolastiche, sanitarie) sono gestite dai due enti con degli accordi, ma non cedute alla Regione, alternativa che, tra l’altro, comporterebbe anche il voto popolare.

“Altro punto importante – conclude Plozza – è stata la definizione della strategia di sviluppo regionale, in cui abbiamo dovuto pensare a un futuro che riguardasse l’intera Valposchiavo e non solo i rispettivi comuni”.
Plozza lascia quindi una regione che da “scatola vuota” è diventata una scatola ricca di contenuti.

A partire dalla prossima riunione, per Brusio alla Conferenza parteciperanno Pietro Della Cà, nuovo Presidente comunale e un membro designato dalla nuova amministrazione.

Maurizio Zucchi
Collaboratore esterno