Domenica sera, nell’ambito della rassegna I Monologanti, è andato in scena lo spettacolo della Piccola Compagnia Dammacco “Spezzato è il cuore della bellezza”. Il successo e l’apprezzamento per la rassegna teatrale della compagnia inauDita continuano, come dimostrato dal folto pubblico che, ancora una volta, ha accolto con calore attori e registi rinomati sull’incantevole palco di Casa Besta.
Il dramma tratta il tipico triangolo d’amore: lui, che amava lei, e che ora ama un’altra. Al centro, i frammenti e le immagini di questa storia donano agli spettatori uno scorcio sull’amore e sulle sue sfaccettature, tribolate e intricate, attraverso toni tragici e al contempo ironici. In scena ci sono lei e l’altra: la donna tradita, capelli e vestiti scuri, con un tono rauco e delle movenze inquiete, prona ad un sarcasmo tagliente, frutto del tradimento dell’uomo di una vita, e la sua controparte: l’amante energica, accesa dal nuovo amore, bionda e con un abito bianco, dalle pose composte, graziose, e dall’accento giovane, frivolo, che dà voce a fini provocazioni ma di una seduzione inzuccherata, quasi al limite della banalità. Insomma, giorno e notte; chiaro e scuro. Entrambe vivono le conseguenze dell’amore: da una parte attraverso il travaglio derivato dal troncamento di una relazione, dall’altra tutta l’euforia di una passione fresca. Nel frattempo, gli intermezzi onirici di Erica Galante, la quale, travestita, interpreta la punta del triangolo amoroso: l’uomo amante e traditore, il fantasma silente dell’uomo conteso, che cela, dietro maschera, una presenza sfuggente e simbolica, goffa ed inetta, di una personalità che ha inciso nella vita delle due donne.
Le esperienze amorose, grazie all’abilità dell’attrice Serena Balivo, si presentano sotto due diverse prospettive, ma col tempo arrivano ad intersecarsi. Cosicché l’amore per lui diventa un sentimento unico, ma espresso in due diverse maniere, attraverso due persone ben distinte, ma incarnate, impeccabilmente, da un’unica attrice. La tradita prova a far ordine a casa, buttando tutto ciò che, anche solo lontanamente, le ricorda l’ex compagno, arrivando addirittura a gettare se stessa nel sacco della spazzatura: «getto i miei occhi, e tutta la mia faccia, e i miei capelli neri, lunghi, e le mie mani che tu amavi» e che, dolorosamente, «ti amano ancora». In questo modo l’odio che si prova per quello che era il proprio fidanzato non riesce a non connotarsi di una certa malinconia. Poi gli amori s’intrecciano: nella vita di lui e della sua nuova fiamma s’intromette lei, che, pateticamente, chiama sempre e ad ogni ora all’uomo al centro del triangolo amoroso.
La Piccola Compagnia Dammacco ci permette di frantumare la nostra gioia romantica e ridurla in numerosi frammenti di amarezza e solitudine, tutto ciò mentre ci diverte. Si ride tanto con “Spezzato è il cuore della bellezza”. Si ride in un primo momento dei personaggi: delle uscite, di un’ironia aguzza di lei che è stata abbandonata e dell’altra, la controparte, che si lascia andare ad un’ingenua passione amorosa. Ma poi si passa dal comico all’umorismo: si passa dal ridere di loro, a ridere con loro. Sì, perché le esperienze e le passioni delle due donne, pur nella loro assurdità, sono radicate, senza il bisogno d’illudersi, nella realtà. Nel profondo, dietro la situazione comica di lei che butta l’intero appartamento nel sacco dell’immondizia pur di dimenticare l’uomo che tanto l’ha amata, o dell’altra che si abbandona ad esaudire il proprio destino, convinta di dover trovare – e di aver trovate nell’uomo – la propria anima gemella.
Lo spettatore non può non immedesimarsi nella gelosia, nell’odio, nella passione, nell’eccitazione di un amore unico, anche se espresso da due donne. Le cause che muovono l’animo e l’amore umani si manifestano di fronte allo spettatore, che non può far altro che farsi partecipe dei sentimenti e delle emozioni “del cuore spezzato della bellezza”. Si tratta dunque di una sceneggiatura che non rifiuta alcun cliché o convenzione del caso; anzi, non si sforza nemmeno di evitarli. Al contrario, li impiega, li esplora e ce li fa vivere appieno. Ridiamo non tanto per sottolineare al mondo la nostra estraneità da queste situazioni e dinamiche amorose, ma piuttosto per mascherarne il fatto contrario. “Spezzato è il cuore della nostra bellezza” è uno spettacolo che fa ridere, certo, ma che riesce proprio con ciò a scavare nel nostro profondo, dentro di noi.
Con un ampio applauso finale, testimone di sentito apprezzamento degli spettatori, “Spezzato è il cuore della bellezza” ha conquistato il pubblico affezionato di Casa Besta e de I Monologanti, consolidando il successo della rassegna. Un applauso caloroso che sottolinea il continuo successo e l’apprezzamento per la qualità dell’offerta teatrale valligiana.