La magia della musica e dell’inclusione sociale

0
1017

Sabato pomeriggio, nell’ambito del tradizionale Mercatino di Natale in piazza, si è svolto un evento dal forte impatto emotivo presso la Chiesa Riformata di Poschiavo. Un concerto curato con maestria da Josi Battaglia e Fabio Pola, in collaborazione con gli utenti di MOVIMENTO, ha trasformato una giornata ordinaria in un’esperienza straordinaria, lasciando un ricordo indelebile nel cuore di tutti i presenti.

Il repertorio presentato ha spaziato dalla musica italiana a brani moderni, arricchendosi anche di toccanti poesie. L’esibizione ha saputo creare un’atmosfera magica e coinvolgente. Le voci di Silvia, Debora, Corrado, Concetta, Nuria, Leonor, Martina, Katy, e degli altri membri del coro hanno risuonato con forza e delicatezza tra le pareti della chiesa. Le loro melodie, intrise di messaggi di amore, speranza e solidarietà, hanno emozionato profondamente il pubblico. Tanto che molti dei presenti non hanno potuto trattenere le lacrime di commozione.

La chiesa, gremita di persone accorse per sostenere l’evento e i suoi protagonisti, ha confermato ancora una volta come la musica possa unire e abbattere ogni barriera. Gli utenti di MOVIMENTO, con il loro entusiasmo e la loro determinazione, hanno saputo conquistare il cuore di grandi e piccoli.

Il merito di Josi Battaglia e Fabio Pola risiede nella capacità di trasformare il concerto in un momento intenso e significativo, capace di toccare profondamente l’animo di tutti i partecipanti. Immerso nella cornice del Mercatino di Natale, l’evento ha regalato a Poschiavo una serata indimenticabile, diventando un simbolo di solidarietà e dello spirito natalizio che unisce la comunità.

Josi Battaglia ha poi voluto condividere queste parole: “A fine concerto ho voluto ringraziare una persona su tutte: Fabio Pola, portatore di un modo di comportarsi che per chi frequenta la nostra istituzione è importante. Ho provato a dirlo in parole brevi dal palco, apertamente, anche se erano parole intimamente rivolte a lui. Per chi non ci conosce bene, forse saranno risultate parole confuse, ma sono sicuro che Fabio abbia capito ciò che gli volevo dire. Ecco, se a qualcuno non fosse arrivato il senso, volevo dire su per giù questa cosa: quando Fabio varca la soglia della nostra istituzione non fa nulla di eccezionale. Si comporta come se nulla fosse. Entra senza per forza suonare il campanello, saluta, sorride, si intrattiene con chi incontra per le scale per scambiare due battute e dà del “tu” a tutti. Non spreca vezzeggiativi, non dice che siamo “così carini” e che il nostro negozio è pieno di bei “lavoretti”. Chi incontra, per lui, non sono i “ragazzi”, bensì persone con un nome e un cognome. Quando dice “loro” non sta pensando a una categoria, sta solo usando un pronome personale. È con noi da musicista professionista e come tale si comporta, lasciando che infine siano gioia ed entusiasmo a prendere il sopravvento.

Ed è così – ha concluso Battaglia – che forse più di reiterate politiche inclusive, questo semplice modo di fare rende giustizia alla nostra ragion d’essere: accompagnare solo lo stretto necessario per poi scomparire ogni volta possibile, abbattere barriere che dividono il dentro dal fuori per poi partecipare liberamente a ciò che succede, come fanno tutti, come fosse la cosa più normale del mondo.”


Articolo e foto di Michelle Boninchi – Video di Bruno Raselli