Retrospettiva sulla sessione di dicembre del Consiglio nazionale

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Cosa hanno in comune gli interessi di una regione di confine come la valle di Poschiavo con il dibattito a Berna? A prima vista, le somiglianze sono poche, ma ad un’analisi più approfondita sono di grande importanza. Se il Consiglio federale, quale autorità competente, non è in grado di controllare e proteggere i confini del nostro Paese, le conseguenze si riflettono direttamente sulle zone di confine. Numerose iniziative della frazione UDC chiedono al Consiglio federale un netto inasprimento – finora senza successo. Naturalmente, durante la sessione di dicembre sono stati trattati anche molti altri temi.

Preventivo federale sotto pressione

Il dibattito sul preventivo 2025 è stato complesso. I pagamenti diretti all’agricoltura sono stati oggetto di lunghe discussioni. Grazie soprattutto alla pressione dell’UDC, le due camere hanno infine concordato di ridurre altre voci di bilancio rispetto alla proposta del Consiglio federale, mantenendo così il budget agricolo al livello dell’anno precedente. Questa è una buona notizia soprattutto per il Cantone dei Grigioni, con la sua importante agricoltura di montagna.

Dopo lunghe trattative sulla strategia di cooperazione internazionale per gli anni 2025-2028, è stato possibile risparmiare 151 milioni di franchi. L’UDC avrebbe voluto risparmiare 2 miliardi sui 11,3 miliardi di franchi destinati all’estero, ma questa richiesta non ha avuto successo. Alla fine, per il 2025 è stato approvato un bilancio equilibrato e conforme al freno all’indebitamento. Tuttavia, è chiaro che sono necessarie ulteriori revisioni delle spese nel preventivo federale, poiché il problema si rispecchia nelle uscite e non nelle entrate.

Correzione nel sistema d’asilo

Le persone provenienti da regioni pacifiche dell’Ucraina non riceveranno più lo status S. Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Consiglio nazionale ha approvato una mozione per correggere questa situazione insostenibile. I cantoni criticano l’aumento delle persone che entrano abusivamente nel nostro Paese. L’UDC ha chiesto senza successo che la normativa si applicasse anche alle persone già presenti in Svizzera. Inoltre, il Consiglio federale è stato incaricato di minimizzare gli abusi dello status S. Le persone che ritornano volontariamente entro un determinato periodo o che hanno ottenuto lo status in modo abusivo perderanno il loro diritto. Una mozione in tal senso è stata approvata da entrambe le camere.

Pericoli per l’energia idroelettrica

Cinque giorni prima di Natale, la popolazione svizzera ha ricevuto dal Consiglio federale e dall’UE un regalo di Natale avvelenato. Con il trattato di sottomissione, la Svizzera sarebbe obbligata ad adottare il diritto dell’UE in molti settori. Se il Parlamento, i cantoni o il popolo svizzero rifiutassero l’adozione delle normative UE, anche tramite referendum, in base a questo accordo l’UE sarebbe autorizzata ad imporre sanzioni contro la Svizzera. Le conseguenze precise di questa adozione dinamica del diritto per i Grigioni devono ancora essere analizzate in dettaglio. Tuttavia, è già probabile che i Grigioni dovranno bandire a livello europeo le concessioni per le loro centrali idroelettriche. Di conseguenza, una centrale idroelettrica a Poschiavo potrebbe improvvisamente essere gestita da un’azienda europea. Questo non è certamente nell’interesse della popolazione grigionese.

Questo è quanto riguarda la politica a Berna dal punto di vista dei Grigioni – continuerò a seguire da vicino la situazione. Nel frattempo, auguro a voi e ai vostri cari buone feste e un felice anno nuovo 2025.


Consigliere nazionale, Roman Hug