Intorno al destino dell’immobile che ha ospitato il Centro Tecnologico del Legno di Poschiavo (ora ufficialmente in liquidazione) si è accesa una movimentata discussione. Una delle persone più autorevoli che ne ha parlato, attraverso una lettera aperta pubblicata sul nostro giornale, è stata Luigi Badilatti (“Prima che sia troppo tardi“). Il suo scritto ha raccolto 20 commenti; tra di questi è spiccato quello dell’ex Podestà Alessandro Della Vedova, il quale ha rimarcato l’esistenza di un progetto, partorito da “un gruppo di lavoro ristretto [denominato “Impuls 2020”, Ndr], sotto l‘egida del cancelliere di Poschiavo”, che avrebbe visto coinvolta proprio la Ferrovia Retica.
“La Ferrovia Retica, – si legge – per bocca del suo CEO, quindi non di una persona qualunque, era molto interessata ad un progetto straordinariamente simile a quello presentato in questa lettera aperta. Immagino lo sia ancora, ma si aspetta un segnale chiaro e univoco dal territorio”.
“Insomma, – aggiunge in un passaggio Della Vedova – le condizioni per realizzare la visione del Signor Luigi Badilatti sono concretamente alla portata (è tutto documentato in cancelleria del Comune di Poschiavo)”. Con questa premessa ci siamo quindi recati in Comune, con la richiesta di visionare gli incartamenti menzionati.
Nel 2018, l’allora Podestà aveva istituito un gruppo di lavoro, del quale faceva parte unitamente al Cancelliere Nicola Passini, al direttore di Valposchiavo Turismo Kaspar Howald e a Roland Huber, imprenditore in pensione della società di servizi Swiss50plus. Più che progetti concreti, il team ha sviluppato una serie di concetti orientati allo sviluppo turistico ed economico poschiavino, mettendo sul tavolo le diverse potenzialità del territorio. Uno dei piani di lavoro paventati riguardava proprio un coinvolgimento della Ferrovia Retica, la quale era sì interessata a occupare gli spazi del CTL attraverso una mostra o altro, ma di fatto non era disposta a investire economicamente.
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Il progetto più concreto e interessante per la struttura, invece, è quello che ha coinvolto una scuola di alta cucina della Svizzera interna; la trattativa, tra le altre cose, era stata palesata all’interno delle risposte al noto postulato UDC datato novembre 2017. La scuola sarebbe stata disponibile o ad acquistare la struttura o, in alternativa, a pagare un affitto elevato a fronte di una ristrutturazione da parte dell’amministazione comunale. La trattativa, però, è andata in fumo, seguendo le dichiarazioni della Cancelleria, per “motivi politici”. L’HTW, infatti, non era disposta a concedere il proprio attestato di bachelor, indispensabile per ottenere un riconoscimento formativo a livello svizzero, in tempi ritenuti ragionevoli dalla scuola di alta cucina. Un corto circuito che, come detto, ha mandato all’aria una trattativa che avrebbe generato un importante indotto economico; a questo progetto era connessa anche, per esempio, la realizzazione di un ostello della gioventù.
A conti fatti, dei progetti concreti e spendibili usciti dal gruppo di lavoro “Impuls 2020” è rimasto quello legato alla Ferrovia Retica, anche se, va detto, le eventuali spese per il progetto sarebbero a carico del Comune; una strada difficilmente percorribile. Aspettando una presa di posizione delle stesse Ferrovie, che abbiamo nel frattempo interpellato, Luigi Badilatti ha organizzato, proprio questa settimana, un incontro informale a cui sono stati invitati tutti gli interessati al futuro dello stabile dell’ex CTL. Le motivazioni di questa ulteriore iniziativa rimangono immutate: “Prima che sia troppo tardi… “.
Marco Travaglia
Insomma se ho capito bene in Comune Travaglia non ha trovato un progetto simile ma un’idea simile….. e la dichiarazione del CEO di Ferrovia Retica che la stessa non é intenzionata a investire economicamente ma solo a mettere a disposizione le sue competenze nel marketing.