La Svizzera adotta il 5G: come cambieranno le nostre vite?

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Lo scorso febbraio l’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) ha messo con successo all’asta un ampio ventaglio di frequenze di telefonia mobile aggiuntive (700 MHz, 1400 MHz e 3500 MHz), che consentiranno l’introduzione del cosiddetto 5G. Che cosa cambierà nel nostro quotidiano? Lo abbiamo chiesto ad alcuni esperti valposchiavini.

Con l’acronimo 5G vengono definite le tecnologie e gli standard di quinta generazione, successivi a quelli di quarta generazione (4G), che permettono prestazioni e velocità superiori nell’ambito della telefonia mobile cellulare. La Svizzera è uno dei primi Paesi al mondo ad averne attribuito le frequenze per i prossimi 15 anni. “Sicuramente – commenta Marco Baccerini della BM Informatica – la Svizzera sta dimostrando una reattività straordinaria alle innovazioni; lo dimostra anche il fatto che questa nuova tecnologia sarebbe dovuta divenire operativa dal 2020 e invece sembra proprio che potremo usufruirne già quest’anno. Salt, Sunrise e Swisscomm (che hanno sborsato nell’ordine 94’500’625, 89’238’101 e 195’554’002 CHF, Ndr) hanno già ottenuto le licenze ed acquistato le frequenze per poter utilizzare il 5G. Naturalmente non basterà avere le nuove frequenze, servono smartphone compatibili e le stesse App, in diversi casi, dovranno essere aggiornate per poter sfruttare appieno questi servizi”.

“Notoriamente – aggiunge Danilo Nussio di ecomunicare.ch – la Svizzera non dispone di materie prime importanti, tranne il sale e l’acqua per produrre corrente elettrica. Investe pertanto molto nelle competenze, nella formazione e nello sviluppo, componenti queste che si possono sintetizzare con il termine «innovazione». Da sempre amo l’innovazione tecnologica che combini virtuosamente la macchina con l’uomo allo scopo di migliorarne la qualità di vita. Riassumendo per la Valposchiavo: Ferrovia del Bernina, Forze Motrici Brusio e Internet negli anni Novanta: senza queste tappe la Valposchiavo sarebbe stata molto povera. Il 5G può aprire nuove opportunità. Cogliamole con fiducia e ottimismo, grazie allo sviluppo di competenze e ad un’adeguata formazione”.

Ma di che tipo di oppurtinità stiamo parlando? Gli utenti avranno a disposizione un’altissima banda a bassissima latenza. “In poche parole, – spiega Francesco Luminati di dynamicstudio GmbH – la velocità di trasmissione dei dati sarà nettamente superiore e i tempi di reazione praticamente immediati. Ancora più importante, il 5G permette la connessione di molti più apparecchi simultaneamente di quanto era possibile con le attuali celle 4G, grazie all’uso di diverse frequenze e a moltissime micro antenne. I primi vantaggi concreti saranno la velocità ed immediatezza della connessione Internet dei telefonini di ultimissima generazione. Per vedere però i vantaggi più importanti dobbiamo aspettare ancora qualche anno finché saranno sviluppate e presentate le diverse innovazioni rese possibili da questa tecnologia. Un primo esempio arriva dalla Korea, Paese che ha già introdotto la rete 5G con l’applicazione “Real 360” della Korea Telecom, con la quale sarà possibile ruotare a 360 gradi l’angolo visuale di una telecamera, per esempio montata sul casco di uno sciatore di discesa libera (si veda, per esempio, questo articolo della NZZ: clicca qui). In questo modo ogni utente, dal propio telefonino, potrà scegliere con che visuale seguire la discesa in diretta”.

“Secondo le previsioni – aggiunge Marco Baccerini – saranno necessari solo pochi secondi per scaricare un film in 4K da una piattaforma di video in streaming e, soprattutto (ed è qui che ci si aspetta la maggiore svolta), l’introduzione “dell’Internet delle cose” (o “Internet of Things”), delle auto connesse a guida autonoma e delle Smart City. Insomma, un salto in avanti rispetto al 4G, che ha problemi di capacità”.
Un salto tecnologico molto importante dunque, ma che non tralascia riflessioni socio-economiche. “Vorrei che le reti delle reti fossero prima di tutto libere, – commenta Danilo Nussio – accessibili a tutti e dappertutto, come lo sono le strade pubbliche. Se poi sono veloci, comode e performanti, tanto meglio. Ma più di una velocità di trasmissione di dati pazzesca, per il 5G servono buone idee progettuali, eticamente sostenibili, che permettano di vivere bene, in salute e in pace, in città e in campagna, ai giovani, ai meno giovani e agli anziani”.

Un altro aspetto che sta facendo discutere, rispetto a questa tematica, è l’impatto che questa nuova tecnologia potrebbe avere sulla nostra salute. L’utilizzo di frequenze sempre più elevate (si è passati dai 900 MHz dell’1G ai circa 3’500 attuali), secondo diversi studi condotti in tutto il mondo, sarebbe estremamente preoccupante poiché esistono numerose ricerche che provano la stretta relazione tra i campi elettromagnetici e gli effetti su cellule e DNA. Per maggiori informazioni rimandiamo a questo articolo pubblicato su Primapaginadiyvs.it: 5G: rischi e vantaggi. La conclusione dell’autore, Paolo Usocchi, non lascia spazio a interpretazioni: “L’uomo utilizza le onde radio da poco più di un secolo e in modo così diffuso solo da 20 anni: quello che sappiamo degli effetti di queste onde sugli organismi viventi è ancora troppo poco per poter “giocare cosi tanto” con queste tecnologie. Se avessimo una coscienza più evoluta anteporremmo il bene comune al business di falsi bisogni”.


Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

4 COMMENTI

  1. questa smania di comfort e vite sempre più frenetiche ci sta facendo perdere il buon senso. apriamo gli occhi :
    https://youtu.be/4HJmF0awfvQ
    a me tutto questo preoccupa molto… E a suo tempo anche preoccupava anche il caro albert einstein: “temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità. allora il mondo sarà popolato da una generazione di idioti”.

  2. Spero che la mia vita (anche se non é un obiettivo importante) possa cambiare in meglio.
    Vi presento un esempio di come si possa discutere di tecnologie avanzatissime, dall’altro lato si hanno sempre ancora condizioni pasate d’età da molti anni:
    sei in macchina con il telefonino, percorri la strada di Viano, giungi all’altezza del cimitero, arriva il messaggio “TIM ti da il benvenuto in Italia”. Reclamo presso il detentore della rete (swisscom), ricevo telefonate e lettere da vari incaricati (che non sanno con chi ho già parlato o scritto…). E, da quattro anni, non cambia nulla! Pare che la sponda sinistra di Brusio, non sia unica in questo contesto. Le antenne situate sul suolo italiano, saranno anche piu’ potenti di quelle svizzere. Perché, se sono svizzero, non ho copertura su tutto il territorio e devo (oltretutto) pagare di piu’ per la rete? Ben vengano, dunque, nuove tecnologie, che vengano anche messe a disposizione di tutti!