Durante la Giunta di Poschiavo di lunedì 17 giugno, il Consiglio comunale ha informato i presenti circa la situazione in merito alla gestione dei materiali da costruzione e dei depositi. In particolare, si è parlato della soluzione relativa al deposito di materiale di scavo pulito, che temporaneamente dovrebbe essere allestito a Pozzulasc, e dell’attività a Li Geri, destinata a chiudere nel 2021.
Vista la chiusura del deposito di materiale di scavo pulito a Permunt, il comune di Poschiavo ha dovuto trovare, nel breve termine, una soluzione urgente, onde evitare di dover portare il materiale di scavo pulito alla deponia autorizzata di S-chanf.
“I proprietari del ristorante Pozzolascio – ha informato il Podestà di Poschiavo Giovanni Jochum – cercavano un’alternativa per migliorare la situazione del proprio posteggio. Durante l’estate il parcheggio di Sfazù usato dai frequentatori della Val da Camp, si è rilevato a più riprese troppo piccolo. Considerati questi punti, il Consiglio comunale e i proprietari del ristorante Pozzolascio hanno trovato un accordo che permette il deposito di materiale inerte di scavo pulito in questa zona con l’intento di creare un parcheggio e lo spazio necessario per la fermata dell’Autopostale. Partendo da detto parcheggio sarà in futuro possibile raggiungere il sentiero che porta alla Val da Camp sul lato orografico sinistro della valle”.
L’utilizzo della particella n. 8470, piano n. 73, che permetterà un accumulo di 25’000 metri cubi di materiale, avverrà presumibilmente per un periodo di almeno 2-3 anni. Rispondendo alle domande del Legislativo, il Podestà ha parlato di un investimento iniziale stimato in circa 200’000 CHF; la gestione della struttura, poi, sarà invece garantita da un aumento del prezzo del materiale depositato, che passa da 6 a 16 CHF. La domanda di costruzione è stata inoltrata agli uffici competenti di Coira dai proprietari e dal comune di Poschiavo; se entro il 19 giugno non subentreranno ricorsi, l’iter di messa in funzione dovrebbe partire celermente. In questi anni di sfruttamento del nuovo deposito, ha informato il Podestà, sarà poi necessario trovare una nuova soluzione, a medio termine, per un altro deposito che possa contenere altri 100’000 metri cubi di materiale pulito.
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A conclusione di una movimentata discussione, il portavoce del PLD Fabio Zanetti, ha consegnato al Consiglio comunale un “Postulato sulla gestione del deposito di materiale di scavo pulito” avente lo scopo di fare chiarezza e di individuare, se mai ce ne fossero, delle responsabilità. Nella prossima seduta di Giunta, in programma in agosto, è attesa una risposta alle domande.
L’amministrazione comunale ha deciso anche in merito al ripristino dello stato di legalità per la zona “Li Geri”. “Questa decisione – ha fatto sapere il Podestà – dovrebbe permettere di chiudere un’annosa vertenza in modo pragmatico. L’ufficio cantonale del territorio ha respinto la domanda della IB Sili in merito alla sostituzione e all’aggiunta di un frantoio, di nastri trasportatori e di due sili di caricamento. Questa decisione è valida e quindi il Comune deve eseguire la decisione presa dall’ufficio cantonale. In sintesi, l’attività a Li Geri era ammessa solo fin quando si poteva estrarre del materiale dal lago. In base alle prese di posizione e alle decisioni dei vari uffici cantonali, non ci sono più i presupposti per continuare questa attività di produzione. La decisione del Consiglio comunale indica come data ultima per la lavorazione del materiale a “Li Geri” il 15 dicembre 2021. In seguito, dovranno essere smantellati tutti gli impianti entro il 31 ottobre 2022. Nel frattempo – ha concluso Jochum – sarà compito del Comune di Poschiavo ridefinire una nuova pianificazione d’utilizzo che tenga adeguatamente conto del potenziale naturale, paesaggistico, di svago e turistico della zona come richiesto dal decreto governativo no. 270 del 13 marzo 2007 e nel rispetto delle leggi vigenti”.
Marco Travaglia
La soluzione di Pozzolascio é una soluzione di un comune che si é trovato con l’acqua alla gola. Le risposte al postulato chiariranno il perché si é arrivati a questa situazione. Dal lato economico non é certo un’ ottima soluzione perché la tassa di deposito che passa da 6.- a 16.- al m3 causa un’aumento dei costi per l’economia edile e per chi ha intenzione di costruire del 250 %. Inoltre il podestá ha spiegato che al comune non resterà nessun guadagno e questo mi fa pensare che i proprietari della parcella avendo come si suol dire ” il coltello dalla parte del manico ” abbiano spuntato un più che vantaggioso contratto. D’altro canto visto che il comune non aveva una soluzione pronta su terreno proprio, non ci resta alla fine che ringraziarli per la disponibilità. La posizione vicino alla strada principale se da un lato rende visibile il deposito a chi transita, d’altro canto non da problemi di accesso su strade strette attraverso i paesi come era il caso per Pedemonte. Tutto sommato mi sembra di poter dire che il Consiglio Comunale non poteva fare altro e il fatto di aver agito e risolto in fretta va riconosciuto ed elogiato.
Io ritengo la soluzione trovata in così brevi termini dalla nuova amministrazione molto buona. Si tratta di deporre materiale di scavo pulito durante circa 3 anni, quindi verrà realizzato un parcheggio utile per indigeni e turisti per la Val di Campo e per l’autopostale, e il resto verrebbe rinaturalizzato. Ovviamente intervenire da nessuna parte sarebbe più bello, però in Valle si vive e si lavora e bisogna avere certe aree per questi materiali. Il Podestà ha oltre più spiegato che nei prossimi mesi/anni verranno rinaturalizzati /rimessi in ordine le zone da Li Geri/La Boca, di Permunt e del Delta del Cavagliasco. In questo senso la Valle ha bisogno non di critiche, bensì di proposte costruttive e concrete per il deposito di inerti puliti necessario in tre anni, nonché per l’urgentissimo sito per la lavorazione del calcestruzzo che la Valle necessiterà dopo la chiusura da Li Geri. In caso contrario dipenderemo da Fuori Valle o dall’estero, con tra l’altro un impatto ambientale dei lunghi trasporti non indifferente.
Dici bene, la Valle ha bisogno di soluzioni ai vari problemi e Chi si è fatto votare per trovarle, accetti (anche) le critiche. Depositi e discariche di materiali; aggiungo magazzini di imprese di costruzioni e di traporti non dovrebbero essere necessariamente messe in mostra / bella vista alle entrate dei paesi e lungo vie quali la strada del passo. Ma questo è il mio personalissimo punto di vista. In questo senso sono curioso di venire a conoscenza della prossima ubicazione del prossimo deposito per 100‘000 m3, dell‘impianto per la lavorazione del calcestruzzo e quant‘altro.
Condivido la curiosità della prossima ubicazione e comprendo la complessità della tematica.
Una sola cosa mi ha un po’ stancato: la questione delle attività all’entrata dei paesi. Le industrie si installano (in tutto il mondo) dove ci sono le condizioni ottimali per farlo. Quello che oggi è situato in “periferia” domani potrà essere l’entrata del paese. Non comprendo questa “agitazione”. Faccio alcuni esempi: in tutta la Svizzera i grandi magazzini e le grandi imprese si trovano agli svincoli autostradali. Non sono queste “entrate dei paesi”? Per fare esempi più vicini: cosa troviamo all’entrata sud di Pontresina; oppure all’entrata di St. Moritz venendo da Silvaplana; oppure all’entrata di Sils (nei pressi della rotonda); entrata di Zuoz (Resgia); entrata di S-Chanf… Il mio personalissimo punto di vista: vivere e lasciar vivere…
Non ci capiamo; esistono zone specifiche per singole attività. In zona agricola, non costruisci appartamenti; in zona industriale, non pascoli mucche e così via. Vedendo ciò che è stato insediato dove, un po‘ in tutta la Valle; ritengo di poter dire che non si è pensato a separare le cose come fatto in altri posti. Se tutto va bene così com‘e in Valposchiavo; si continui così. Ed a questo punto piazzate la lavorazione del calcestruzzo o cos‘altro, in un posto ben visibile a tutti (magari nei pressi della stazione di P‘vo).
Bella soluzione, il deposito del materiale…Luogo nascosto, bel biglietto da visita per la Valle… Dopo aver sciupato già tutte le entrate dei paesi, da nord a sud; ora un‘altro scempio lungo la strada del passo.