Fra la cave du vin e gli alcopops
Un appello ai giovani e ai meno giovani per vivere le serate estive all’insegna del buon gusto
Sta di fatto che le feste di questo tipo sono molto attese soprattutto dai giovani e dai giovanissimi, alla ricerca questi ultimi delle prime libertà in fatto di orari serali, di bevande alcoliche, di nuove frontiere adolescenziali, quasi fossero dei riti di passaggio.
Oltre alle solite proposte dettate dalla tradizione, come il tendone con il palco per il ballo, negli anni recenti due proposte sono degne di nota e di commento, ambedue accomunate dall’offerta di bevande alcoliche.
La festa dell’hockey alle Prese è da anni la più innovativa in fatto di proposte al pubblico. La Cave du vin, la cantina del vino, è sicuramente una delle più apprezzate, un’offerta intelligente sotto diversi aspetti: offerta di vini di qualità, parzialmente prodotti locali che fanno parte della nostra tradizione, che si servono nei bicchieri adatti e che si consumano con un certo stile, permettendo in parte anche di riunire sotto la stessa tenda giovani e meno giovani; intanto tuttavia non molto considerata dai giovanissimi.
Che dire se mettiamo a confronto questi due scenari?
Sicuramente il primo è all’insegna della moda, della pubblicità più aggressiva, del privilegiare la quantità, dove la musica tecno non ti permette quasi di parlare col vicino e quindi bisogna uscire e riunirsi in piedi fuori dalla tenda, dove la sbornia è programmata, quasi voluta.
Il secondo sembra essere un’offerta più intelligente per passare alcune ore in compagnia, per fare le ore piccole, centellinando un vino magari sconosciuto, ascoltando musica che ti permette anche di colloquiare agevolmente con gli amici, atteggiandosi da quasi intenditori del nettare di Bacco, dove la sbornia semmai è una conseguenza è non un fine.
Vogliamo terminare questo breve articolo con l’augurio che le feste siano occasione d’incontro e di socializzazione, dove l’alcol sia presente perché fa parte della nostra tradizione, nel bene e nel male.
Ma vogliamo credere che i giovani e i meno giovani, privilegino sempre più la qualità rispetto alla quantità. E che gli organizzatori, spesso associazioni sportive, non ne abbiano a male se gli incassi debbano passare attraverso proposte innovative e diverse, e non solo tramite la grossa quantità di bevande alcoliche per far quadrare il bilancio economico delle feste.
Salute !
Redatto da Danilo Nussio – nussio@ecomunicare.ch