Il ricordo dei morti

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Il ricordo dei morti

Oggi, nel susseguirsi incalzante di impegni e avvenimenti, della tecnica che prometteva libertà e autonomia e che ci toglie invece la fantasia di immaginare e il tempo per stupirci, che ci permette a stento di guardare l’intensità di un cielo terso, il viola dei tramonti, di sentire l’odore di terra e di bosco, è rimasto il tempo di pensare ai nostri morti?

E’ rimasto, con le funzioni religiose dei primi giorni di novembre, con le visite al cimitero, le tombe ornate di fiori, le lapidi incise.

E’ rimasto, forse per sospendere ogni tanto lo scadere inesorabile degli impegni, l’ansia del tanto, tutto e subito….

E’ rimasto, a ricordarci che “sorella nostra morte corporale” è il nostro destino.

Sentiamo come ricordava nel 1948 il Grigione Italiano la commemorazione dei morti.

“Visita solenne al cimitero”

Lunedì, giorno di Ognissanti, dopo le seconde funzioni una lunga processione si snodava dalla piazza comunale verso il Cimitero. Si voleva rendere una -direbbesi- visita ufficiale alle tombe dei nostri cari Trapassati. Dopo il discorso sui defunti del Parroco, nella collegiata di San Vittore, al Camposanto si recitarono preghiere in loro suffragio. Già il Salmista fa dire a Giuda Maccabeo: “Santo e salutare è il pensiero di pregare per i Defunti, affinché siano sciolti dai loro peccati”.

..e nel 1954.

Si ricorda ai lettori che il due di novembre “incomincia la settimana dedicata al ricordo, al culto, alla preghiera per i defunti”

Si rammenta la brevità e la caducità della vita:

“Pulvis ed umbra sumus”. Un attimo la vita; brevi pause le umane vicende. Ma la fede cristiana diffonde un raggio di luce serena sullo squallore dei sepolcri e rende meno amare le lacrime di chi resta a piangere un caro bene perduto.}

Quasi ogni anno si ricorre ai testi poetici, in questo caso un verso di Giovanni Pascoli; l’articolista lo introduce così:

“Non vista, non attesa, ma vigile sempre, padrona del tempo, pronta ad arrestare i palpiti dei cuori col rigido bacio supremo, la morte sta con gli occhi aperti sovra il triste mondo addormentato!”

Redatto da Antonio Giuliani – Antonio.Giuliani@poschiavo.gr.ch