Un unico papabile per tre seggi-feudo compattocratici

0
5

Un unico papabile per tre seggi-feudo compattocratici

Quest’autunno eleggeremo i membri della Giunta e del Consiglio comunale del Comune di Poschiavo per il periodo 2011-2014. In particolare avremo a scegliere la nuova persona – concittadina o concittadino – alla quale affidare la carica esecutiva di podestà . In vista di quest’importante atto politico, i partiti, movimenti ed altri gruppuscoli ci esporranno le loro visioni e strategie di sviluppo per un futuro raggiante nel nostro Comune, ci presenteranno le/i loro migliori candidate/i per i seggi da riempire.

Finora non ce ne hanno fatto sapere nulla. Sarebbe perché non ne sanno loro stessi ancora granché? O è il loro mutismo nient’altro che il marchio della segretomania della nostra società comunale che resiste all’informazione trasparente e tempestiva persino quando ha tutte le carte in mano? Pertanto, che non vogliano ancora metterle in tavola, a sei mesi di quelle elezioni non ci sarebbe da meravigliarsi. Purtroppo il loro mutismo sembra invece essere motivato da interferenze causate da altre elezioni…

Elezioni regionali e cantonali, il 13 giugno, dunque imminenti. In due mesi avremo a rinnovare il mandato dei due organi della cosiddetta nuova RVP. Buio totale riguardo anche a queste ed al rispettivo programma dei partiti e movimenti. Cupo mutismo pure sui candidati alle cariche di questa istituzione regionale. Certo non ci sarebbe nessun bisogno di una qualsiasi campagna elettorale se fosse previsto di far ricondurre la totalità di quella e quelli attualmente in carica. Ipotesi plausibile. I due organi della RVP, se non si può dire che abbiano fallito, sono ancora lungi di aver dimostrato efficienza ed efficacia, e non soltanto per via della brevità del loro mandato. La loro semplice riconduzione sarebbe perciò logica nonché ragionevole. Purtroppo tale mossa non quadra con i progetti dei Compatti riguardo alla carica di presidente della RVP!

Non che i Compatti vogliano rinunciare a quel loro seggio-feudo! Intendono invece installarvi un altro prodotto del loro vivaio. Dal loro mutismo non trapela nulla su quel surrogato che devono tuttora ancora scovare. Ovvio che con questo scambio i Compatti rischiano sventatamente di sconvolgere la fragile squadra RVP ancora in rodaggio. Ma di ciò se ne infischiano. Come importa loro un cavolo che i convalligiani debbano infine accontentarsi di un nuovo presidente RVP “second choice”. Ovvio inoltre che, imponendo all’attuale presidente questa mutazione, lo privano dell’opportunità di produrre la prova della sua capacità, finora presunta, di gestire efficientemente la RVP – più che soltanto amministrare lo status quo – e farla evolvere decisamente verso la posizione destinàtale di attrice rispettata e promettente sulla scacchiera economico-sociale nonché politica della nostra Valle. Anche se questa preoccupazione li avesse balenati un attimo, non poteva avere nessun impatto sulla loro tattica elettorale. Troppo stringenti sono le loro ragioni per disporre diversamente del loro unico papabile…

A loro modo di vedere un altro seggio-feudo, quello di podestà, dovrà continuare ad essere riempito da uno della loro cerchia. Ovviamente i Compatti intendono installarvi il loro unico papabile, l’attuale presidente della RVP, come evidenzia l’irresponsabile scambio che impongono a questa. Purtroppo non sembrano rendersi conto che il Comune, dopo otto anni di attendismo, necessita di una forte personalità con esperienza politica provata; di un vero manager esperto nel gestire – oltre che amministrare contabilmente – istituzioni pubbliche complesse; di un capo dinamico in grado di guidare con autentica autorità la comunità comunale; di un genuino comunicatore che, già disponendo di una solida rete di contatti economici e politici nel Cantone e verso più a Nord, sappia sfruttarla per difendere con forza i nostri interessi e rappresentarci vantaggiosamente. Inutile illudersi che tali considerazioni abbiano, pur lievemente, sfiorato i Compatti nel loro tatticismo elettorale, lo scopo del quale è di giammai lasciarsi sottrarre quel seggio-feudo!

Lo stesso vale per il terzo seggio-feudo, quello del “loro” Granconsigliere, benché le rispettive intenzioni dei Compatti siano ancora poco trasparenti. Cercheranno d’installarvi il loro unico papabile, novellino ed inesperto? Dovranno invece, frustrandolo nuovamente, ripiegarsi anche in questo caso su un “ersatz”? Stiamo a vedere…

Redatto da Dino Beti di Panìsc – dino.beti@bluewin.ch