E fumo fu…

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Teleriscaldamento a Santa Maria a Poschiavo: caldaie in funzione
Dopo lunghi dibattiti politici e dopo mesi di costruzione alle prese con acqua del sottosuolo dispettosa, finalmente i camini del teleriscaldamento Santa Maria fumano!


Le due caldaie sono state messe in funzione una mercoledì 13 luglio e una giovedì 14 luglio. Il cantiere è ancora aperto, mancano varie rifiniture, ma le caldaie e tutta la tecnica che ci sta dietro sono pronte e da poco bruciano legna e producono calore.

Il teleriscaldamento a Santa Maria è composto di un locale tecnico contenente le caldaie, ossia il cuore del teleriscaldamento. Il magazzino sotterraneo per il cippato si trova fra il locale tecnico e la strada di Santa Maria ed è collegato tramite nastro trasportatore con le caldaie. Inoltre a nord si trovano il parcheggio per le biciclette e una pensilina, dove gli scolari possono aspettare l’auto postale rimanendo al coperto.

La pensilina che proteggerà gli scolari dalla pioggia aspettando l'auto postale


Il sistema di riscaldamento

Impianti simili sono molto all’avanguardia, come mi racconta Antonio Folino, tecnico della ditta “Schmid energy solution”: “Gli accumulatori per l’acqua calda immagazzinano calore. A seconda della temperatura raggiunta in essi le caldaie regolano la loro potenza che può variare dal 30% al 100%. Questo permette di mantenere le caldaie sempre accese e ad alte temperature, circa 700 C°, migliorando così la combustione e riducendo le emissioni.”

Le due caldaie possono essere usate una per volta o contemporaneamente a dipendenza di quanto calore è richiesto, per un totale di 1450 kW, abbastanza per riscaldare circa 130 appartamenti. La regolazione avviene tutta in automatico e in caso di problemi può essere gestita a distanza dalla sede della ditta “Schmid energy solution” nel Canton Turgovia.

Caldaia piccola da 500 kW
Caldaia grande da 950kW, spenta
Interno ardente della caldaia da 500kW














Per il pompaggio dell’acqua nelle case e per il funzionamento dell’impianto in automatico serve naturalmente elettricità. Non è stato previsto un generatore di riserva. Antonio Folino, spiega che se l’elettricità dovesse mancare per pochi minuti le caldaie si riaccendono e funzionano di nuovo. Dovesse esserci un manco di corrente per più ore, Plinio Godenzi, elettricista, dice che sarebbe possibile usare un generatore mobile.

Quadri elettrici di comando


Legna dei nostri boschi

La legna è tutta locale, in gran parte scarti del bosco. Può addirittura essere bagnata o marcia, fino al 50% di acqua nel legno non causa problemi alla caldaia. Il reparto forestale del comune ha il compito di macinare il legno, immagazzinarlo e trasportarlo al teleriscaldamento Santa Maria. Questo favorisce l’economia locale e salvaguarda la pulizia dei boschi.

Parte visibile del silo per il cippato

Per trasportare l’acqua calda, che si trova in un circuito chiuso, dal sistema alle case sono stati installati dei tubi isolati sotto terra, abbastanza profondi da evitare il gelo invernale. Sei le linee, tre d’uscita e tre di ritorno. Una collega il convento, una le scuole comunali e otto case della zona. La terza collegherà, nella seconda tappa del progetto, prevista per la primavera 2012, la piscina coperta, le scuole professionali e circa venticinque case private.

Tubi di allacciamento

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Emissioni zero o quasi

Le emissioni hanno fatto parecchio discutere nel dibattito politico. I genitori dei ragazzi che vanno a scuola a Poschiavo erano preoccupati. Possono però tranquillizzarsi, sia il tecnico Antonio Folino, della ditta “Schmid energy solution” sia il tecnico Reto Cortesi assicurano che le emissioni delle polveri fini sono sotto la norma LRFV. Gli enormi filtri ne catturano più del 90%. L’anidride carbonica (CO2) prodotta è ad impatto zero, grazie alla fotosintesi delle piante prima di essere tagliate. Si sentirà solo il profumo del legno, come dicono in svizzera tedesca: “Holz schmeckt” (il legno profuma).

La costruzione da dietro

Inoltre Reto Cortesi afferma: “Verranno eseguiti periodicamente controlli sulle emissioni di polveri fini. Ogni due anni l’ufficio per la natura e l’ambiente del Canton Grigioni chiederà ad una ditta privata, quindi senza conflitti d’interesse, di fare le misurazioni e controllare che le emissioni siano in regola. La ditta “Schmid energy solution” eseguirà pure diversi controlli al riguardo.”


Oltre alle emissioni sarà prodotta molta cenere, per ora smaltita come i normali rifiuti. Reto Cortesi al proposito: “La cenere si potrebbe usare come concime, ma per il momento viene smaltita con i rifiuti. Si stanno però cercando altre soluzioni.”

Da sinistra: Antonio Folino, Plinio Godenzi, Reto Capelli, Orlando Crameri, Reto Cortesi, Reto Hürlimann


I lavori

La ditta Capelli è l’incaricata per la costruzione. Il proprietario Reto Capelli si è espresso così: “All’inizio abbiamo avuto alcuni problemi per colpa dell’acqua del sottosuolo. Li abbiamo risolti grazie a delle pompe che hanno tolto l’acqua. Con la carta catramata abbiamo impermeabilizzato tutte le pareti del silo, così che il legno resti all’asciutto. La facciata ovest del locale tecnico sarà una grande vetrata, questa idea dell’architetto Mario Tempini permetterà di vedere la tecnica.”

Futura vetrata e in basso apertura per scaricare il cippato

La messa in funzione definitiva è prevista per quest’autunno.

Montaggio dei camini (foto di Reto Capelli)