Il tamburo basilese o svizzero – battito di vita

0
567

C’è poco da fare, dobbiamo ammetterlo. Gli strumenti basilari per eccellenza sono le percussioni.

Tutti i primi suoni avvengono mediante battiti, già in tenera età, e tramite il suono dei tamburi, o di strumenti a percussione in genere, si sono sempre espresse tribù di tutto il mondo.
Senza calcolare che il cuore è un muscolo a … percussione. Il tamburo non è dunque solo musica, ma addirittura parola, vita. È pertanto inutile negarlo e ci spiace per gli altri: con le percussioni – e il tamburo in particolare – siamo un passo avanti; ma non si preoccupino gli altri musicisti: noi li sosterremo sempre.

Il nome

Il tamburo basilese (o svizzero) deve il suo nome all’impiego in varie manifestazioni della località renana, in particolare in occasione del celeberrimo carnevale, manifestazione in cui si presenta al pubblico accompagnato – o meno – dai pifferi…

Lo strumento

Il tamburo basilese è uno strumento a percussione formato da due pelli estremamente tese che tappano le estremità di un cilindro metallico (di regola ottone) – o di legno – che può riprodurre svariate tonalità a seconda dell’altezza della base in metallo e del diametro dei „cerchi“ (di regola tra i 40 e i 43 cm). Oggigiorno le due estremità del cilindro sono perlopiù formate da un materiale sintetico, anche se storicamente queste due parti erano eseguite con pelle di vitello o di asino conciata ed elaborata – da cui l’appellativo di „pelli“. La duttilità e la piacevolezza del materiale naturale è indiscussa, tuttavia essendo molto delicato, non può essere sottoposto a intemperie e quindi consente l’utilizzo unicamente in condizioni meteorologiche favorevoli. Le pelli vengono assemblate e tenute sotto pressione mediante una corda di materiale sintetico o di canapa che si districa intorno a tutto lo strumento passando attraverso appositi buchi nei due cerchi. Aumentando o diminuendo la pressione esercitata da questa corda cambia la tonalità dei colpi. Il tipico rumore del tamburo è da addebitarsi alle corde di risonanza – di regola fatte di budella o materiale sintetico – che si trovano a contatto della pelle inferiore.

I suonatori

Chi suona questo strumento porta il nome omonimo (o il diminutivo) e di regola non suona individualmente, bensì si rifà a un gruppo che condivide la stessa passione. A Poschiavo abbiamo il piacere di annoverare un gruppo tamburini, che è parte integrante della Filarmonica Comunale di Poschiavo e l’accompagna sia nei suoi vari concerti, sia in occasione di cortei e feste circondariali o cantonali. Grazie al suono marziale e imponente si addice infatti molto bene alla musica di marcia. I soci della banda che appartengono a questo mini-sodalizio sono: Zeno Bontognali, Luca Crameri, Gianpaolo Lardi, Remo Marchesi, Tina Crameri, Sandro Carozzi, Nicola Pianta e Gianluca Cortesi.





Luca Crameri,
insegnante di tamburino presso la Scuola Musicale Poschiavina


» Visita il sito web della Scuola Musicale Poschiavina