Risultati d’esercizio così così, ma Bobst non parla di crisi

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Svalutazioni straordinarie e perdita netta di 150 milioni di franchi
In occasione della presentazione da parte di Repower dei risultati d’esercizio 2013, in programma questa mattina a Coira, IL BERNINA ha sentito il direttore Kurt Bobst. Il CEO di Repower spiega i motivi di questo risultato. Mentre dal comunicato di Repower si apprende che i lavori al progetto Lagobianco vengono ridotti al minimo necessario.

 

Signor Bobst, voci di corridoio dicono che Repower, per l’anno 2013, annuncerà una grossa perdita. Può confermare?

Già lo scorso 16 dicembre abbiamo comunicato che avremmo dovuto procedere a svalutazioni (leggi la notizia al riguardo). I risultati d’esercizio dimostrano che queste svalutazioni ammontano a 232 milioni di franchi. Repower chiude l’anno 2013 con un EBIT (risultato aziendale ottenuto senza contare la gestione finanziaria e le tasse, ndr) di meno 150 milioni e una perdita di 150 milioni di franchi. Prima dell’applicazione di queste svalutazioni avevamo però un EBIT di più 74 milioni e un guadagno di 33 milioni di franchi. Un buon risultato se si considera il difficile contesto.


Quali sono le cause principali che hanno portato a questo deficit?

Gli inadeguati modelli di promozione per le nuove energie rinnovabili in Germania e in Svizzera portano a un sovvenzionamento massiccio di alcune forme di energia. Questo a discapito di altre forme, come quella idroelettrica, che non possono più competere. La conseguenza di tutto ciò è che il valore di impianti, progetti e contratti deve essere svalutato. Cosa che influisce sull’EBIT e il guadagno.


Svalutazioni straordinarie, tagli sul personale (recentemente è stato ridotto anche il numero dei membri della direzione), progetto Lagobianco in stallo: Repower è in crisi?

Repower non è affatto in crisi. Abbiamo una base finanziaria solida, una quota di capitale proprio alta e un indebitamento basso. Quindi possiamo muoverci con fiducia nel mercato. L’intero settore energetico sta attraversando una fase difficile. Noi proviamo a cogliere le nostre chance e lavoriamo a molti progetti innovativi. Ciò anche nei campi, sempre più importanti, dell’efficienza e del management energetici. Inoltre portiamo avanti il programma di aumento dell’efficienza, lanciato più di un anno fa (leggi questa notizia al riguardo). In questo modo possiamo migliorare la nostra posizione per il futuro.


Cosa significa per una multinazionale questa crisi? E quali soluzioni si possono apportare per un deciso miglioramento finanziario?

Repower è abituata a convivere con oscillazioni del mercato. Quanto viviamo oggi va però oltre. È in corso una trasformazione dell’intero settore energetico. Sono convinto che Repower ne uscirà rafforzata. La nostra strategia che poggia su quattro mercati chiave, la nostra attività nel contesto di tutta la catena di valore aggiunto, i nostri progetti idroelettrici e la nostra attività nel “New Tech Business” – assieme al nostro know-how, al nostro personale e al nostro attaccamento al Cantone dei Grigioni – sono la chiave che ci permette di superare con successo momenti difficili. In qualità di azienda attiva internazionalmente dobbiamo accettare queste sfide e lavorare duro. Repower si sta trasformando da ditta energetica tradizionale a azienda che, in collaborazione con dei partner, offre prestazioni e sistemi nel contesto del rapporto con l’energia.