L’euro sta mettendo in ginocchio il turismo in Valposchiavo

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-17% in luglio
IL BERNINA si è intrattenuto con il direttore dell’Ente Turistico Valposchiavo, Kaspar Howald, per capire meglio come sta andando la stagione estiva.


Eravamo alla metà di gennaio di questo medesimo 2015 quando a sorpresa tutti noi abbiamo appreso della decisione della Banca Nazionale Svizzera di abbandonare la soglia di cambio dell’1.20. Come nel calcio, pure nel mondo della finanza, tutti esperti e quindi via con le analisi…

Giunti oramai alla metà di agosto di questa torrida estate 2015, possiamo tranquillamente affermare che la scelta della BNS non ha fatto assolutamente bene all’economia rossocrociata. Come già scritto nell’introduzione, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Howald e l’analisi non è affatto rosea. La situazione che ci ha illustrato non può rassicurare nessuno e spinge gli operatori turistici ad assumersi delle responsabilità importanti.

I pernottamenti di giugno hanno subito un calo pari al 15% rispetto al 2014, mentre a luglio il comparto turistico valposchiavino ha perso addirittura il 17%, malgrado il tempo fosse magnifico e gli abitanti delle città fossero chiamati alla fuga dall’afa cittadina. Per gli amanti del “mal comune mezzo gaudio” possiamo comunque affermare che il calo che abbiamo visto in Valposchiavo è esattamente il medesimo di quello cantonale.

Il motivo principale di questa débâcle è sicuramente legato al tasso di cambio. Se in Europa c’è crisi e le famiglie hanno meno soldini nel portafoglio, è evidente che di turisti ve ne siano di meno. Se a questo aggiungiamo il fatto che, con l’attuale tasso di cambio, il nostro paese è praticamente proibitivo per una carta di credito caricata in euro, ecco che la frittata è fatta.
Un dato importante va comunque dato: i turisti europei rappresentavano nel 2014 l’8% del totale in Valposchiavo e da soli non bastano quindi a giustificare la situazione. A tal proposito Howald ci spiega che non solo il tasso di cambio non attira turisti in Svizzera, bensì sprona gli svizzeri ad andare all’estero. Il direttore dell’ET ci dichiara che al momento di misure concrete non è in grado nessuno di prenderne. In queste situazioni, secondo Howald, bisogna avere pazienza e puntare al massimo della qualità e della cordialità.

Kaspar Howald durante una conferenza con i ristoratori

 

Se in Valposchiavo poco possiamo in merito alle decisioni della BNS, è pure vero che in un prossimo futuro potremmo comunque essere i padroni del nostro destino. Howald accende infatti i riflettori sulla votazione che giungerà a fine novembre 2015 sulla Legge sulla promozione turistica (Marketing turistico). Al momento la Valposchiavo dispone di un budget di 650’000 franchi per far funzionare tutto il comparto turistico. A titolo informativo aggiungiamo che la Bregaglia al turismo destina circa 1 milione di franchi. Se quindi la legge passasse, la Valposchiavo avrebbe i mezzi per promuovere al meglio un settore fondamentale come quello turistico. Sempre Howald ci spiega che la Valposchiavo è praticamente l’unica regione a vocazione turistica di tutto il Cantone a non avere una legge sul finanziamento del turismo.

Nel caso contrario la situazione per l’Ente Turistico diverrebbe praticamente insostenibile. Infatti, dai 650’000 bisognerebbe toglierne altri 200’000 (scade a fine 2015 il finanziamento del Comune di Poschiavo) e quindi da inizio 2016 l’Ente Turistico si ritroverebbe a dover far fronte alla situazione con un budget ridotto di un terzo. Impasse totale, che per Howald significherebbe quasi certamente la chiusura dell’Ente Turistico Valposchiavo.