Il campanile della chiesa di S. Francesco a Le Prese

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“Un complesso che soddisfa l’occhio e la mente”
In architettura vige un principio secondo il quale una nuova aggiunta a un corpo architettonico antico si realizza in stile moderno in modo da distinguerla nettamente dall’originale.

Senza andar lontano a cercare  famosi esempi dell’applicazione di questo principio, abbiamo in paese quello dell’Albergo Le Prese a cui è stato aggiunto il ristorante La Perla in stile attuale e in una tinta neutrale che, anziché uniformarsi al vecchio edificio, ne mette fortemente in risalto il corpo classicheggiante e le tinte vivaci.

Questo principio si è parzialmente applicato anche nel 1939, in occasione della demolizione dell’antica chiesa e della costruzione di quella attuale, quando si è conservato il campanile barocco costruito quasi tre secoli prima. La chiesa è stata ovviamente costruita in stile moderno. Ma anziché mettere in evidenza la differenza di stili e di età, si è tinteggiato il campanile come se fosse un tutt’uno con il nuovo tempio.

Spiravano venti di guerra allora, e l’opera si compì all’insegna del risparmio. Si rimandò la realizzazione di certi particolari a tempi migliori; le intemperie, l’umidità del sottosuolo, i nuovi orientamenti liturgici fecero il resto e dopo 76 anni si imponeva il restauro – già descritto la settimana scorsa –  che ha eliminato i guasti del tempo, ovviato a varie manchevolezze e adeguato il luogo di culto al nuovo spirito. Concretamente ha conferito una perfetta simmetria  all’entrata, alla disposizione degli arredi interni; l’ha dotato di una nuova splendida pavimentazione in granito, ha rivolto l’altare al popolo con il Crocifisso in posizione centrale ed esaltato da uno sfondo incorniciato di luce, e l’ha contornato con un nuovo ambone e un nuovo fonte battesimale secondo le norme del Concilio Vaticano secondo.

 

Ma non è tutto. Si è risanato anche l’antico campanile. Ad esso, come alla chiesa, è stata applicata un’efficace difesa contro l’umidità del sottosuolo, è stato rifatto il tetto e il castello delle campane, infine si è ricreata la venerabile veste barocca.  I vivi colori minerali ocra, viola, verde giada e grigio tenue evidenziano gli elementi architettonici degli angoli e degli specchi delle facciate, delle celle e finestre campanarie, nonché dei cornicioni. Colori armonici, protetti da una velatura di calce che, oltre a renderli più delicati, li conserverà a lungo. Si è creato un armonioso contrasto con la veste moderna, biancheggiante e uniforme della chiesa, e si è finalmente resa giustizia ai tre secoli di età che separa i due corpi.
Un complesso che soddisfa l’occhio e la mente. Che si è potuto realizzare in questo modo grazie al finanziamento integrale e alla competente consulenza tecnica e artistica della Kapellenstiftung Peter e Paola Baumberger di Winterthur.

“Volti di pietra” ha intitolato un suo libro sulle più belle chiese il famoso scrittore e critico d’arte Piero Bargellini, in quanto l’aspetto delle chiese rispecchia la natura e lo spirito di una comunità come la faccia rispecchia la persona umana. Il volto del campanile e della chiesa di S. Francesco di Le Prese non entrerà nei manuali di architettura, ma rispecchia l’amore e l’impegno dei parrocchiani di Le Prese per il loro luogo di culto e miete unanimi consensi. Un plauso e ringraziamento particolare vada al parroco e al presidente della Parrocchia con i suoi collaboratori per la loro tenacia e abnegazione.

M. L.