La collaborazione con la Polizia cantonale è un’opzione anche per il futuro
Già dal 2005 il Comune di Poschiavo non è più dotato di un proprio corpo polizia, compito a suo tempo demandato in via sperimentale alle forze dell’ordine cantonali, collaborazione andata nel frattempo consolidandosi e divenuta un punto fermo nel comparto sicurezza del Comune.
Una cooperazione che, seppur ben oleata, col passare del tempo non ha però mancato di far affiorare alcune ruggini nei propri ingranaggi che sono state spunto, per alcuni membri di Giunta, di una richiesta di trattanda informativa in cui poter fare il punto della situazione. Ed è così che la seduta del Parlamento di lunedì 13 febbraio 2017 si apre con la presenza della Polizia nel salone di casa torre, rappresentata in veste ufficiale dal capoposto di Poschiavo Sgtm. Sergio Cortesi, accompagnato per l’occasione dal Capo Regione Engadina, Ten. Andrea Mittner.
Come spiegato dallo stesso Cortesi, l’accordo fra il Comune di Poschiavo e il Cantone è regolato da un mandato di prestazione che prevede costi a carico per Comune di CHF 75’000.00 annui. Nell’ambito di una revisione dello stesso accordo è pure stato stabilito che le multe vanno a carico del Cantone, a conguaglio dell’aumento di prestazioni da parte della Polizia derivanti da compiti specifici. Nel contesto va pure menzionato che l’organizzazione dei compiti è di competenza della Polizia cantonale, in base al principio secondo cui il Comune risulta essere unicamente un acquirente di prestazioni. Tra le mansioni ricorrenti vanno citate, per esempio, la presenza visiva delle forze dell’ordine sul terreno, il disbrigo di contravvenzioni, l’ordine in caso di manifestazioni, controlli relativi al divieto di mescita di bevande alcoliche ad adolescenti, il rispetto della quiete notturna, l’intervento in caso di presenza di animali randagi, l’accertamento inerente il deposito di materiale e discariche abusive, la legge sui cani, ecc.
In merito al lavoro svolto e per fare il punto regolare della situazione, sottolinea il Podestà, ogni settimana ha luogo un debriefing fra il Capoposto e il Cancelliere, mentre 3-4 volte l’anno ci si incontra anche con i diretti superiori. Sempre a detta del Podestà, uno dei vantaggi essenziali di questa collaborazione sta nel fatto che la Valposchiavo può usufruire di un agente di polizia in più sul territorio. Si apprende pure che gli interventi vengono spesso effettuati su segnalazione da parte delle autorità comunali e che, nella maggioranza dei casi, le competenze della polizia si limitano all’operazione e alla stesura di un rapporto in merito al quale spetta poi al Consiglio comunale prendere una decisione in merito a possibili sanzionamenti. Al fine di aumentare l’efficacia della vigilanza, il Podestà ribadisce pure che è in corso l’elaborazione di una legge che permetterà d’aver maggiormente sotto controllo turbative, come per esempio gli schiamazzi notturni.
Fra i punti dolenti segnalati dalla Giunta va annoverato il fatto che spesso gli annunci provenienti da privati cittadini finiscono direttamente alla centrale di Coira, innescando non di rado una serie di difficoltà che vanno dalla non conoscenza del territorio e delle persone, alle problematiche legate alla lingua, tutti fattori quest’ultimi capaci di ridurre la facoltà d’intervento, con conseguenze anche gravi. E, proprio in virtù di questo dato di fatto, vien pure chiesto se sarebbe realistico il ritorno ad una polizia comunale o, per usare un termine più nostalgico, la reintroduzione del “Fante”.
Sia Della Vedova che Cortesi si esprimono in modo sostanzialmente scettico su quest’ultima opzione, ritenendo il reinserimento nell’organico di una polizia comunale problematica sia a livello di costi che di personale. Un corpo di polizia ben formato e capace di garantire una presenza continua tutto l’anno, costerebbe ben oltre i CHF 75’000 finora richiesti dal Cantone, fermo restando che il servizio di una persona sola sarebbe oggigiorno, anche solo per motivi di sicurezza, non più ammissibile.
Esistono problemi di droga in Valposchiavo?
Approfittando della presenza della Polizia, il Consigliere Comunale Orlando Lardi chiede se esiste a Poschiavo il problema legato al consumo di sostanze stupefacenti, domanda alla quale l’agente risponde affermativamente, anche se, a suo dire, è difficile quantificare la rilevanza del fenomeno. I casi rilevati sono essenzialmente limitati, incapaci quindi di conferire una reale dimensione al fenomeno attorno al quale, è bene dire, circola ancora molta omertà. Occorre altresì ricordare che, nei casi noti alle forze dell’ordine, si parla comunque di droghe leggere.
Li Geri, pendente un gravame di sorveglianza presso il Governo
Dopo aver approvato con un solo voto contrario il regolamento per la Commissione di gestione del Comune di Poschiavo, sotto la trattanda varie ed eventuali il Consigliere di Giunta Carlo Crameri torna sulla questione Li Geri affermando che, secondo gli ultimi sviluppi constatati direttamente sul posto, l’imprenditore Gian Luzi Battaglia ha deciso di propria iniziativa il momento in cui cessare l’attività, vale a dire il 15.12.2021.
Nell’evidenziare ancora una volta il carattere delicato relativo alla tematica, il Podestà conferma l’impossibilità, al momento, d’avviare ulteriori trattative in merito alla questione, essendo pendente presso il Governo cantonale un gravame di sorveglianza. In conseguenza a questo dato di fatto, il Consiglio comunale non ha facoltà d’intraprendere alcun negoziato, almeno fino ad una prossima presa di posizione da parte del Governo.
Piero Pola