L’Atelier Bonbon si aggiudica il “Premio Jan Tschichold”

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    Un immagine del sito www.bonbon.li

    A vincere quest’anno il Premio Jan Tschichold, il riconoscimento che l’Ufficio federale della cultura assegna dal 1997 nell’ambito del design librario per prestazioni eccezionali, sono Valeria Bonin e Diego Bontognali, entrambi di origini poschiavine, dell’Atelier Bonbon di Zurigo.

    Nonostante non avessero quest’anno libri selezionati al concorso “I più bei libri svizzeri” (già vinto cinque volte in precedenza), i due grafici della Bonbon, a Zurigo con l’Atelier dal 2003, si sono aggiudicati questo ambito premio, “quasi piovuto dal cielo” (come afferma l’intervistatore Raniero Fratini della RSI).

    “Siamo convinti di fare un buon lavoro, – spiega Diego Bontognali durante l’intervista – non lo facciamo per dei riconoscimenti, ma questa vittoria è una bellissima sorpresa. Apprezzo molto il concorso “I più bei libri svizzeri” perché è un premio senza soldi, semplicemente un giudizio fra degli specialisti e dei colleghi che si giudicano a vicenda”.

    E ai riconoscimenti l’Atelier zurighese non è nuovo avendo vinto due il volte il premio svizzero per il design e, in un’altra occasione, il premio per il miglior manifesto. Forse, però, il riconoscimento più gradito era arrivato nel 2014, con il premio Goldene Letter per “Il libro più bello del mondo”, grazie ad un volume incentrato sull’artista Meret Oppenheim.

    Il libro vincitore del premio Goldene Letter nel 2014

    Da un plico di lettere degli anni 30, ritrovati dalla nipote di Meret, Lisa Wenger (intervistata nell’occasione dalla RSI) e con il design affidato alle cure della Bonbon, il “grande” volume è diventato una pagina rilevante di storia dell’arte.

    Martina Corgnati, storica dell’arte italiana, che ha prestato il suo sapere affiancando nei 13 anni di ricerca la Wenger, paragona la scoperta di queste lettere al “ritrovamento di un filone d’oro in miniera”.


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    Ivan Falcinella

     

    Ivan Falcinella
    Membro della redazione