La redazione “extra muros“ rappresenta un’opportunità per guardare la società in modo un po’ diverso, un’occasione ideale per osservare le cose da un’altra angolatura e vivere la realtà redazionale da un punto di vista più diretto: guardandosi negli occhi, ascoltando e discutendo. Quasi come esser dentro la notizia.
Il pomeriggio all’Hostaria del Borgo, ospiti di Orlando Lardi, ha rappresentato anzitutto un momento aggregativo a diretto contatto con l’interlocutore, in cui non ne andava di strappare ad ogni costo notizie attingendo direttamente dalla vena comunicativa degli avventori, ma molto più di farsi conoscere e dare un volto alle firme che stanno dietro i vari contributi che “Il Bernina” pubblica giornalmente.
Un pomeriggio diverso per la redazione che, seduta attorno ad un tavolo del noto locale contiguo alla Piazza, ha seguito l’andirivieni di clienti, dapprima contenuto, ma andato viepiù incentivandosi con l’avvicinarsi dell’orario di fine lavoro e il crepuscolo di una giornata insolitamente afosa per la stagione.
Ed è così che si è venuti a contatto con un ex Presidente della Commissione edilizia, il quale non ha però voluto entrare nei meriti legati alle attuali vicissitudini del comparto comunale. Tema spinoso, sul quale, abbiamo capito, è meglio tenersi fuori.
Piuttosto adirato invece il giovane titolare di un’impresa edile, il quale, seduto al banco con alcuni amici, ce l’ha con il bando di concorso appena pubblicato dal Comune di Poschiavo, relativo al risanamento della “Val Beton”. Il capitolato d’offerta, da inoltrare all’Ufficio tecnico dei Grigioni, è scritto in tedesco: proprio da non crederci, se si pensa che il cantiere al quale fa riferimento il bando si trova in Valposchiavo e per il quale è coinvolto anche l’Ufficio tecnico comunale. “È una vergogna – tuona l’impresario – più neppure a Poschiavo ci riconoscono l’italiano. Ma dove andiamo a finire? Queste sono le cose che dovete scrivere”, conclude ancora l’eclettico imprenditore rivolgendosi al nostro tavolo.
E come dargli torto? Un’incomprensibile anomalia, giusto quindi andare a fondo della cosa interpellando i diretti responsabili. È vero che la lingua degli affari è duttile, ma almeno da un ente pubblico ci si potrebbe attendere più sensibilità.
Al tavolo rotondo si è intanto formato un capannello di baldi e simpatici signori, non più giovanotti, che si godono il ritrovo quotidiano. Non sono tipi da giornale online, è comprensibile. “Una volta volevano portare un computer a casa mia – afferma sorridendo uno di loro, dopo avergli spiegegato chi siamo – ho subito detto che sarebbe finito nel cassonetto più vicino!”.
Tra il gruppo di amici fa parte anche una ex guardia di confine, che per oltre trent’anni ha prestato servizio al valico di Campocologno. Un piacere parlare degli anni d’oro di Campocologno: affiorano sempre tanti bei ricordi. Peccato che è già ora di andare, la discussione mi coinvolgeva, come di consueto quando si parla di questo passato che, a dipendenza dell’interlocutore, ha sempre nuovi episodi da raccontare.
Si conclude così questa prima giornata della “redazione itinerante”. Un’esperienza positiva e appagante. Uscire dalle solite quattro mura aiuta ad aprire gli orizzonti e a relazionarsi meglio con chi ci sta attorno. L’esperimento continua; la prossima volta saremo a Brusio.
Piero Pola