CTL: no al fallimento, sì a nuovi acquirenti dell’edificio

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Karl Heiz all'inaugurazione del CTL nel 2015

“Il CTL non è prossimo al fallimento”, questo quanto dichiarato giovedì da Karl Heiz sulle pagine de “Il Grigione Italiano”. Il presidente del Consiglio di amministrazione del Centro Tecnologico del Legno SA (CTL) ha comunque poi ammesso che il progetto va ridimensionato: le aspettative iniziali non si sono concretizzate. In tal senso, la sede nei pressi della stazione di Poschiavo è stata messa a disposizione di potenziali acquirenti.

Era l’inizio dell’ottobre 2015 quando veniva inaugurata la nuova sede del CTL SA, un centro di competenza dedicato alle professioni legate alla filiera bosco-legno. Nelle intenzioni, i corsi formativi, con particolare riguardo verso gli studenti provenienti dal bacino lombardo, sarebbero dovuti essere il fiore all’occhiello della nuova struttura.

Immagine dell’inaugurazione del CTL nel 2015

“Purtroppo, le adesioni alla nostra offerta formativa, – ha spiegato Karl Heiz al giornale valposchiavino – in particolare quelle dei potenziali studenti italiani, non sono state quelle che ci attendevamo. Per questo motivo abbiamo deciso di ridimensionare il progetto“.

In particolare, Heiz ha ammesso che l’edificio del CTL è a disposizione di nuovi acquirenti: Cantone dei Grigioni e Comune di Poschiavo (con discussione in Giunta prossimamente) sembrano essere i più interessati all’opportunità.

Per scoprire di più sul futuro del Centro Tecnologico dovremo aspettare qualche settimana: infatti, il presidente del Cda ha preannunciato, così come ha fatto il Podestà di Poschiavo (contattato da Il Bernina nei giorni scorsi) un comunicato stampa in cui verranno resi noti i dettagli del ridimensionamento. La soluzione trovata, sempre secondo Heiz, sarebbe molto interessante e in grado di aprire nuove prospettive.


Ivan Falcinella

 

Ivan Falcinella
Membro della redazione

1 COMMENTO

  1. Quello che si definisce “fare il passo piu’ lungo della gamba”, “fare i conti senza l’oste” e via di seguito con i detti che spiegano in parole povere/semplici, cio’che NON si dovrebbe mai fare!
    Cosa dire ai vari esperti che hanno costruito “castelli in aria” e detto “parole al vento”, bruciando milioni di soldi (pubblici)? Non li ho eletti/votati e (sicuramente) non hanno guadagnato ora la mia fiducia. Facile per me; sono sempre stato molto scettico e contrario a questo progetto (esprimendo le mie opiniono, anche pubblicamnete). Purtroppo, anche in queste situazioni, c’é sempre qualche personaggetto che ci guadagna, a scapito della Colletività (e questo, non é giusto!).