Il Governo avanza proposte per conservare gli effettivi dell’esercito

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Il Governo grigionese ha preso posizione riguardo alle modifiche nella legge sul servizio civile volte a frenare l’aumento continuo delle ammissioni che mettono a rischio gli effettivi dell’esercito: in linea di principio sostiene gli obiettivi perseguiti dal Consiglio federale ma ritiene che le misure proposte non siano efficaci e avanza quindi alternative.

La legge sul servizio civile viene modificata per contrastare tre fenomeni che mettono a rischio gli effettivi dell’esercito: il numero elevato e in continuo aumento delle ammissioni, il numero elevato di militari che dopo aver assolto la scuola reclute (SR) escono dall’esercito per accedere al servizio civile e il passaggio di specialisti e quadri dell’esercito al servizio civile.

Da quando è stato introdotto nel 1996, infatti, il servizio civile è andato via via crescendo con un aumento, in particolare, tra il 2008 e il 2009 da 1632 a 6720 ammissioni in seguito all’abolizione dell’esame di coscienza. Con l’inasprimento delle condizioni di ammissione il numero è tornato nel 2011 a 4670 ma da allora ha comunque continuato ad aumentare ogni anno.

I numeri indicano che a medio termine gli effettivi regolamentari di 100’000 militari previsti con l’ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs) potrebbero essere compromessi. Pertanto, considerato anche l’andamento demografico, si rendono necessarie misure tempestive.

Tra le modifiche previste, una in particolare stabilisce che per i militari incorporati nell’esercito (SR conclusa) si applichi un periodo d’attesa di 12 mesi tra la presentazione della domanda e l’ammissione, con l’obbligo di continuare a prestare servizio militare. Un’altra misura prevede il divieto per i medici di prestare servizio civile come medici.

Il Governo retico dubita tuttavia che le misure proposte riescano a ridurre l’attrattiva del servizio civile e a diminuire di conseguenza le ammissioni, pertanto lancia altre proposte, tra cui, in particolare, la possibilità di presentare domanda di ammissione solo tra il reclutamento e l’inizio della scuola reclute. Inoltre, le persone soggette all’obbligo di prestare servizio militare chiamate a prestare servizio d’appoggio o servizio attivo non dovrebbero poter più presentare domanda di ammissione al servizio civile. Un’ultima proposta prevede di abolire la possibilità di prestare servizio all’estero.


ATS