Lagalb, risposta positiva ma numeri sotto le aspettative

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Fonte: www.diavolezza.ch

Ad inizio 2017 Il Bernina aveva seguito attentamente le vicende legate al futuro dell’impianto di risalita a Lagalb, che dalla stagione invernale 2017/2018 è passato alla Diavolezza Lagalb AG. Poiché l’aggregazione dell’impianto – assieme a quello gemello della Diavolezza – nella Corvatsch AG, ha destato molte speranze fra gli appassionati dello sci della regione, a distanza di quasi due anni dall’euforia per il salvataggio e a un anno dall’apertura invernale da parte dei nuovi gestori, abbiamo posto alcune domande all’ufficio media della Corvatsch AG.

 

Nelle scorse settimane le temperature sopra la media stagionale hanno ridotto la neve caduta abbondantemente a inizio novembre. Avete avuto dei problemi alla Diavolezza?
Alla Diavolezza non abbiamo avuto nessun problema dovuto alla mancanza di neve. Di anno in anno, durante l’estate, il ghiacciaio viene ricoperto in modo tale che una parte della pista da sci possa essere sempre pronta per l’inizio della stagione invernale. Inoltre, la neve caduta a inizio novembre è stata sufficiente per aprire la pista Firn.

Che temperatura media occorre per fare neve artificiale? Nel frattempo avete aperto tutte le piste del vostro comprensorio?
Decisiva non è solo la temperatura, ma anche il tasso di umidità nell’aria. La temperatura ideale è di -4°C con bassa umidità. Più è basso il tasso di umidità, più elevata può essere la temperatura. Oltre alla Diavolezza anche la pista del Corvatsch ha riaperto i battenti sabato, 24 novembre, con un’ampia gamma di offerte.

Siete soddisfatti della vostra offerta per sci d’alpinismo alla Diavolezza, iniziata lo scorso inverno? Potete darci qualche dato?
Con il «Diavolezza Challenge», la Diavolezza Lagalb AG sta reagendo all’aumento della domanda di itinerari per sci d’alpinismo segnalati e sicuri. Grazie al tracciato permanente per sci d’alpinismo sulle pendici della Diavolezza è nato un evento che mira a una clientela particolare in grado di posizionarsi sul mercato e di acquisire sempre maggiore importanza. Il «Diavolezza Challenge» è partito bene, ma ha ancora margini rilevanti di potenziale. In base all’esercizio di 3 ½ mesi dello scorso inverno è ancora troppo presto per giudicare il successo dell’operazione. Per far ciò attendiamo la fine dell’inverno 2018/2019 prima di stilare un bilancio definitivo. Le frequenze sull’itinerario alpinistico sono state in totale 191 (51 a gennaio, 55 a febbraio, 70 a marzo e 15 ad aprile), mentre sono stati 192 i concorrenti della gara 3-Summits (61 a Lagalb, 51 alla Diavolezza e 80 al Corvatsch).
Per ulteriori dettagli vedasi l’articolo apparso sull’Engadiner Post il 12 maggio scorso.

Fonte: www.diavolezza.ch

Due anni fa il futuro di Lagalb era ancora incerto. Voi state gestendo l’impianto dallo scorso inverno. Che riscontro avete avuto dai diversi appassionati della regione?
La risposta è stata assolutamente positiva. Tuttavia non abbiamo registrato il numero di ospiti che ci si sarebbe potuto aspettare a seguito dell’enorme sforzo messo in atto da molti per salvare Lagalb. Al momento stiamo lavorando per ampliare e rendere attrattiva la sua offerta invernale. Per quest’inverno è stato fatto un restyling della stazione a valle e grazie anche al rilancio del «Club 8848» (il vecchio «Club 8847») Lagalb ha qualcosa in più da offrire agli sciatori locali e agli ospiti provenienti da fuori.
Clicca qui per leggere il comunicato ufficiale sul «Club 8848».

A tale proposito le aspettative della Corvatsch AG e Diavolezza Lagalb AG sono state soddisfatte?
Presentarsi con un nuovo volto e più in generale la fusione è stata un’operazione che ha richiesto tempo e fatica e che non è ancora conclusa. Il marketing aggregato sembra avere avuto un buon responso fra la popolazione locale e anche all’interno dell’azienda è stato accolto bene.

Fra le idee per ampliare l’offerta a Lagalb era stata ventilata anche quella di una pista “downhill” per bikers. Un progetto a cui si può realisticamente pensare o vi sono ostacoli di natura giuridica?
Una pista per bikers presenta un’infinità di sfide: terreno adatto, rispetto della natura e dell’ambiente, accordi con i comuni e i partner, ecc. Per tutti questi motivi un tracciato “downhill” al momento non è realizzabile. Attualmente stiamo però esaminando e valutando altre possibili forme di sfruttamento dell’impianto durante l’estate. Rimane il fatto fondamentale che un buon esercizio estivo e invernale della Diavolezza sta alla base per lo sviluppo ulteriore del comprensorio “Lagalb-Diavolezza”. Perciò daremo priorità all’ottimizzazione dei prodotti della Diavolezza prima di portare avanti altre strategie quali ad esempio il progetto “downhill” o altro.


A cura di Achille Pola