Concorso per una “tiny house” con vista sul borgo di Poschiavo

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Lorenzo Heis è l’ideatore di un piccolo concorso di architettura che sta avviando qui in Valposchiavo. E’ rivolto principalmente agli studenti e a piccoli studi di architettura e riguarda l’ex casa delle api in zona Resena; costruita nel 1923, ristrutturata negli anni ’60 e in seguito trasformata in una residenza estiva, la struttura dovrà diventare una casa abitabile tutto l’anno per una persona singola o una coppia.

Lorenzo, puoi spiegarci in poche parole in cosa consiste il concorso?
Si tratta di un semplice concorso di architettura rivolto principalmente a studenti che vogliono acquisire le loro prime esperienze e a piccoli studi di architettura con grandi visioni. Lo scopo è quello di raccogliere idee nuove e innovative che io da solo non sarei nemmeno riuscito ad immaginare possibili. Cerco un progetto che dia uguale importanza a una comprensione sensibile dell’architettura e dei materiali locali, a un’integrazione riuscita nella natura, a soluzioni energetiche innovative e, da ultimo ma non meno importante, alle funzionalità di un’abitazione accogliente e all’avanguardia. Adesso è difficile immaginarsi quali e quanti progetti entreranno, ma se risulterà possibile sarebbe bello rendere l’immobile autosufficiente a livello energetico e, perché no, magari provare a candidarsi per il Solarpreis 2020.

In che veste o ruolo proponi questa iniziativa?
L’iniziativa la propongo in qualità di proprietario dell’immobile. Essendo ritornato in valle necessito di una dimora a medio-corto termine. È un immobile che ammiravo ogni volta che passavo in corsa in quella zona e quando alcuni mesi fa ho notato che era in vendita non sono riuscito a resistere alla tentazione e, con i soldi che avevo messo da parte negli ultimi anni per comperare una Tesla Model 3, per la quale ero in lista di attesa da lungo tempo, ho deciso di comperarlo.

Quali sono i motivi che ti hanno spinto a creare questo concorso?
L’ispirazione l’ho ricevuta leggendo l’introduzione alla mostra di Sebastião Salgado, famosissimo fotografo brasiliano, che diceva: “La genesi mostra la bellezza della natura ed è contemporaneamente anche un invito a combattere. Non possiamo più inquinare la nostra terra, la nostra acqua e la nostra aria. Ora dobbiamo agire per preservare la terra e il mare intatti e proteggere gli habitat naturali di popoli antichi e animali. E possiamo anche andare oltre cercando di invertire i danni che abbiamo causato”. In un modo o nell’altro mi sono identificato con queste parole e ho capito che anche io potevo dare un contributo o perlomeno provare a darlo.

Inoltre, parlando con un mio amico che studia architettura al Politecnico di Zurigo, ho capito che per studenti è diventato sempre più difficile trovare progetti piccoli e a portata di mano per iniziare a dare sfogo alla loro creatività in modo concreto. Io, in questo modo, ho visto l’opportunità di ricevere più idee e lui ha visto la possibilità di imparare ad allestire un concorso del genere e perciò si è offerto di assistermi nella concezione dello stesso.

Un altro motivo è il piacere nel vedere come a Poschiavo ci siano varie iniziative e molta gente intraprendente che fa tutto il possibile per valorizzare e rendere ancora più accogliente il nostro territorio. Ogni anno vengono ristrutturate parecchie case o locali e questo dimostra che il paese vive.

Hai una visione a lungo termine per questo progetto?
Vista la posizione molto strategica dell’immobile sulla linea del Bernina, sotto protezione dell’UNESCO quale patrimonio culturale, e la vista meravigliosa su tutto il fondovalle e il borgo di Poschiavo, ritengo possa essere un oggetto molto ricercato per turisti che vogliono trascorrere alcuni giorni da noi e visitare le varie proposte turistiche e culturali offerte dalla valle. Quindi a lungo termine se non potrò più abitarci io, in quanto le mie esigenze saranno cambiate, molto probabilmente lo offrirò su AirB&B come casetta di vacanza.
Inoltre, è per me l’occasione di provare a dimostrare che è possibile vivere bene e con tutte le comodità anche in immobili molto piccoli, che di conseguenza rubano meno spazio all’agricoltura o alla natura. Il vantaggio di una cosiddetta “Tiny House” ovvero casa in miniatura è che, avendo meno superficie abitabile, si ha anche meno superficie da riscaldare (come pure meno superficie da pulire): questo rende il tutto molto più ecologico.


A cura di Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione