Dieci anni di Devon House, Hans-Jörg Bannwart ringrazia il pubblico

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In occasione dell’inizio della stagione estiva de ”I Film di Devon House” la nostra redazione ha avuto il piacere di accogliere e intervistare un’ospite d’eccezione. Figura di spicco nella vita culturale poschiavina, Hans-Jörg Bannwart, per il decimo anno consecutivo, insieme al gruppo Devon House, propone le serate estive per chi ama il cinema nel suo giardino o nel fienile.

 
Hans-Jörg, dal 2009 si occupa di proporre serate cinematografiche in Valposchiavo, dedicando gratuitamente tempo e proprietà personali come Devon House. Qual è il segreto di questa passione? 
Innanzitutto grazie a Il Bernina per l’interesse e l’attenzione che presta alla nostra attività tanto da dedicarci un articolo.

Per rispondere alla domanda: è dal 2009 che io e Fabio Zanetti, dopo la chiusura del Cinema Rio, abbiamo pensato di lanciare un’attività cinematografica alternativa. Entrambi facevamo parte dell’ultimo gruppo che gestiva l’attività cinematografica di quella mitica sala. Tutto è iniziato tra amici e vicini, in modo molto contenuto, per poi crescere pian piano a offerta pubblica e a numeri più elevati (con punte fino a oltre cento spettatori a serata in giardino e con una partecipazione stabile di circa 60 spettatori a serata nel fienile, dove le proiezioni hanno luogo in caso di tempo piovoso o incerto). Per l’idea di fare i film nel fienile un particolare ringraziamento va a mia madre, perchè io, pur avendolo sotto gli occhi tutti i giorni, non c’ero mai arrivato. È lei che mi ha ispirato.
Oltre a una personale e grande passione per il cinema, un motivo che spinge tutto il gruppo (che nel frattempo è cresciuto) a dedicare tempo ed energie a questa nostra attività, è che troviamo molto piacere nel proporre e condividere con altri i film che ci colpiscono, e di parlarne. Che siano film, come dire, sperimentali, d’autore o di più ampio respiro poco importa.

Ci spiega da dove nasce il nome Devon House?
Devon House è il nome dato a questa casa in via dei Palazzi dalla famiglia di Domenico Semadeni, rimpatriato dalla contea di Devon, in Inghilterra, dove gestiva uno Swiss Café. L’insegna è stata dipinta sulla facciata nel 1908, ed è curioso ricordare che questa casa ha una gemella a Poschiavo: la Sussex House, in via da Clalt, sempre risalente al periodo ottocentesco.

Dall’inizio, dieci anni fa, come si sono evoluti ”I Film di Devon House”? La formula è rimasta invariata? Il pubblico è cambiato?
La formula per le proiezioni estive è rimasta la stessa, già dall’inizio il nostro intento era quello di proporre al pubblico un programma variegato, spaziando dal film sperimentale o d’autore, fino a film più commerciali, di varia provenienza, epoca e genere, dalla classica commedia all’italiana, al film impegnato colombiano o al film sperimentale coreano. Per la proiezione prossima alla Festa Nazionale del 1. agosto scegliamo sempre un film particolare svizzero. Da alcuni anni a questa parte organizziamo anche rassegne fuori stagione più brevi, in cui esploriamo sezioni cinematografiche specifiche, a tema. Dall’anno scorso in dicembre, in collaborazione con delle insegnanti, abbiamo rilanciato anche una tradizione che mi ricordavo dalla mia infanzia: i film per i ragazzi prima di Natale. E’ stato un’esperimento molto appagante, che sicuramente ripeteremo. L’iniziativa vuole essere un’occasione di scambio, un Cineforum appunto: è per questo che cerchiamo sempre di proporre al pubblico una chiave di lettura del film, con una breve introduzione e qualche riflessione finale, per poi passare ad un rinfresco, per parlare: del film o di altro.

Il pubblico si è evoluto anche in termini di composizione: dagli albori di soli affezionati, che da sempre frequentano, si può dire, tutte le nostre proiezioni, agli altri che oggi si sono aggiunti regolarmente. Poi, c’è una cerchia che si rinnova in continuazione. Tutto questo contribuisce a mantenere vivace l’iniziativa. La parte valtellinese del pubblico è andata aumentando negli anni: ora costituisce circa un quinto delle presenze. Ne siamo molto contenti, poiché lo scambio transfrontaliero è vitale per la nostra realtà quale valle periferica e rivolta (anche) verso l’Italia, sia geograficamente che culturalmente.

Dove pensa arriverete in futuro? L’obiettivo è aumentare sempre più gli spettatori?
Attualmente funzioniamo bene così e penso che le nostre risorse economiche e umane non ci permettano di andare oltre a quel che facciamo già. Sono incline a non pormi come obiettivo quello di un incremento: l’iniziativa vuole rimanere semplice, informale e ”amatoriale”.
Un piccolo esempio a favore del mio pensiero può essere l’entusiasmo che mettiamo nell’offrire al pubblico, se possibile, rinfreschi a tema sul film, magari anche con qualche scenetta organizzata. Questo tipo di cose, che creano aggregazione, si possono fare solo all’interno di iniziative con numeri ridotti.

Recentemente, in un nostro sondaggio abbiamo chiesto ai lettori cosa pensassero dei numerosi eventi culturali estivi in Valposchiavo. Lei cosa ne pensa?
Sì, ho seguito il sondaggio. Trovo che la pluralità e la ricchezza culturale è una conquista piuttosto che uno scompenso. L’offerta in Valposchiavo è considerevole e dimostra una grande vivacità, che poi è qualità di vita. Tutte le iniziative, di vario tipo, arricchiscono la vita comunitaria. E’ vero che nel breve periodo ”caldo”, a volte delle attività si sovrappongono, soprattutto per eventi all’aperto. Qui sarebbe opportuno confrontarsi e coordinarsi di più tra gli organizzatori.

Come letto nel comunicato stampa di lancio di Devon House, “i film di questa edizione sono in parte stati proposti dagli affezionati della rassegna, che li presenteranno al pubblico”. Ci sarà un filo conduttore?
Si, ben cinque dei film in cartellone sono stati proposti e saranno presentati da persone che di solito fanno parte del pubblico. Ne siamo molto felici e soddisfatti, proprio perché, come dicevo, l’iniziativa vuole essere un momento di condivisione e scambio. Per curare anche l’aspetto della sorpresa, per ora non vorrei svelare i nomi di chi interverrà. Del resto, proprio per lo spirito di aggregazione che cerchiamo di creare, siamo sempre grati anche ai frequentatori che ci danno una mano nella preparazione e nel servizio del rinfresco.

Come vi regolate con i diritti di autore dei film? Arrivano in formato tecnologico?
Ci siamo affiliati a un’istituzione che rappresenta, si può dire, tutte le case produttrici. Pagando una quota annua, quindi, ci riscattiamo dai nostri obblighi sui diritti d’autore. Il pacchetto offerto è molto interessante e concepito proprio per dei cineforum come il nostro.
I film arrivano in dvd e abbiamo necessità di un proiettore e un telo luminosi, iniziando i film estivi alle 21, quando è ancora abbastanza chiaro. Grazie ai contributi del pubblico, a cui non chiediamo una vera e propria entrata ma proponiamo una colletta, abbiamo, nel corso degli anni, potuto comprare e rinnovare diverse attrezzature, come lo schermo, i macchinari di proiezione, l’arredo, ma anche i rinfreschi ecc.

Avete mai pensato a una collaborazione nell’ambito del Cineforum realizzato dal Cinema Mignon di Tirano?
Sono membro del comitato del Cineforum di Tirano e, in effetti, abbiamo già parlato diverse volte di una collaborazione. Le nostre due entità funzionano abbastanza diversamente a livello organizzativo: in questo contesto vedo un possibile valore aggiunto in una collaborazione nella proposta di film diversi da quelli che il Mignon già programma, per esempio l’attività cinematografica svizzera. È del resto quello che facciamo già in un’altra rassegna in Valtellina: da ben quattro anni partecipiamo a Ponte in Fiore, la rassegna culturale che ha luogo a Ponte di Valtellina ogni primavera; di solito proponiamo proprio film svizzeri, e siamo molto contenti della risposta che ci torna dal pubblico. Inoltre, curiamo anche regolari scambi con un altro gruppo di affezionati al cinema di Tirano: ”Arcadia”. Con loro, l’anno scorso, abbiamo svolto a Devon House un piccolo ciclo di film documentari.


A cura di Ivan Falcinella

Ivan Falcinella
Membro della redazione