Seconda manifestazione nazionale STOP 5G sulla Piazza Federale a Berna

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Grande successo per la manifestazione nazionale STOP 5G ieri a Berna. Una folla di diverse migliaia di persone si è recata nella capitale da ogni angolo della Svizzera per esprimere il proprio disappunto riguardo allo spiegamento di questa tecnologia. Dei relatori e delle relatrici provenienti dal mondo della politica, della scienza e della medicina hanno tenuto il loro discorso davanti alla platea denunciandone i pericoli sanitari, ambientali, democratici e legati alla sicurezza. Vengono rivendicate una moratoria nazionale immediata sulla tecnologia 5G, così come la creazione di “zone bianche” prive di onde elettromagnetiche.

Si è svolta ieri, sabato 21 settembre dalle 16:30 alle 18:30 sulla Piazza Federale di Berna, la seconda Manifestazione nazionale STOP 5G con gli slogan:

  • NO all’irradiamento forzato. NO ad una tecnologia arbitraria.
  • NO ad un irradiamento permanente! SÌ alla libera scelta d’esposizione!

Diverse migliaia di persone hanno manifestato davanti a Palazzo Federale contro lo spiegamento della tecnologia 5G. Viene denunciato il carattere pericoloso di questa tecnologia sulla salute della popolazione vittima di un “irradiamento forzato”. Viene altresì rivendicata la creazione di zone prive di elettrosmog per permettere di vivere dignitosamente alle 430’000 persone che soffrono di sintomi e si ammalano a causa dell’eccesso di radiazioni non ionizzanti (dato tratto da un rapporto della Confederazione del 2017 redatto dai Medici per l’ambiente).

La salute prima del profitto

Gli organizzatori dell’associazione svizzera Frequencia sono riusciti a fare in modo che le loro rivendicazione fossero udite e a rendere visibili i timori della popolazione svizzera riguardo a questa tecnologia. Esigono che una moratoria nazionale sulla tecnologia 5G sia introdotta senza esitare, fino a che un numero significativo di studi scientifici indipendenti sia stato svolto e abbia dimostrato la sua innocuità.

Inoltre essi rifiutano l’aumento dei valori limite attuali dell’ORNI e auspicano un cambiamento di metodologia di misurazione che non permetta un incremento dell’irradiamento al di sopra dei limiti attuali. I dibattiti concernenti la tecnologia 5G devono anche portare ad una riflessione di fondo a proposito dell’irradiamento già esistente per giungere ad una migliore informazione, sensibilizzazione e protezione della popolazione.

Per maggiori informazioni:

www.stop5gticino.ch

www.frequencia.ch


Eleonora Ressiga-Vacchini