L’anno che verrà – Forte è forte! Ma la dico lo stesso: Unite i Comuni!

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1935

Unire i Comuni? E la Storia, mi si obbietta? Abbasso la Storia, rispondo qui (ma non sempre e per sempre).
Ma perché questo sasso in piccionaia? Di noi marchigiani (gente di confine), come dei nostri dirimpettai (per le terga) toscani, si dice che “pur di non privarci di una battuta (battutaccia spesso), non ci curiamo di perdere un amico!”. Dunque avanti la provocazione del forestiero che vuol mettere bocca in casa d’altri.

Ma di quali Comuni si tratta? Non correre lettore, ci si arriva per gradi e per indovinelli.
Frequento questa zona da una quarantina di anni e la vedo pian piano deperire. I Comuni sono confinanti e di confine. La regione è Val… e la lettera iniziale del primo Comune è B, del secondo è P.
Hanno una stessa lingua veicolare, ma, ben inteso, dialetti differenti. Sono un insieme di criticità (in aumento) e di opportunità. Cercano di distinguersi l’uno dall’altro su tutto: persino sui rifiuti e sugli scolari (e mi si perdoni questa commistione). Se entri in un osteria o in ufficio di B. senti: “Mai con quelli di su!”. Se cambi paese: “Mai con quelli di giù!”.
Dunque che fare? Bella domanda! Perché non grattare a fondo? Forse si scoprirebbe che è molto di più quello che unisce da quello che divide. Del resto altri, non lontano da qui si sono comportati diversamente, traendone forse vantaggi.

Alle corte, ecco la mia soluzione agli indovinelli: Val…sta per Valle del Bitto (che confina con il Lecchese e la Bergamasca), B. per Bema e P. per Pedesina (Comune di trentatre abitanti!). E se il paziente lettore propone agli stessi indovinelli altre soluzioni… faccia pure!

Qualcuno potrebbe essere irritato dal mio tono predicatorio. Chiedo venia, ma, se mi chiamo Evangelisti, ci sarà pure una ragione.


Piergiorgio Evangelisti

6 COMMENTI

    • Citando le due riviste mi conferma che ho raggiunto l’obiettivo che mi ero proposto. A proposito de “La Ganda…” ho potuto contare solo sulle rievocazioni di amici. Diverso per il “Bumbulif” da me letto e riletto per cogliere tutto. E a cui in qualche modo credo di aver contribuito (ma forse ricordo male). Ma Lei non cita un’esperienza che mi è nel cuore (dunque più che una rivista). Io ci fui in avvio, in itinere e nel congedo. Ma sì, “La Scariza”, eche gli dei della satira e dell’inchiesta l’abbiano in gloria! (Lacrimuccia).