Una giovane donna islandese, nata nelle scarne, ventose, aperte e chiare terre contadine fra cielo e mare, intraprende un viaggio verso la capitale Reykjavík, dove intende abitare. Vuole diventare scrittrice, a tutti i costi. Vuole imparare a frequentare i caffè dei poeti e narratori febbrili che in quelle tane calde, al riparo dal gelo e dalla neve, bevendo e chiacchierando sotto l’alone delle lampade sognano ardimenti e glorie letterarie. È un cantico di iniziazione letteraria ma anche alla vita vera e adulta quello che la scrittrice Auður Ava Ólafsdóttir (già nota ai lettori di lingua italiana per alcuni romanzi tradotti da Einaudi: il più conosciuto è “Rosa candida”) intona narrando le vicende di Hekla, la ragazza, cui il padre appassionato ossessivamente di vulcanologia e geologia ha dato il nome proprio di un vulcano fra i molti che fumano e di tanto in tanto eruttano in Islanda.
Recensione scritta e video: http://circolodeilibri.ch/novita-da-leggere/au-ur-ava-olafsdottir.