Una finestra sul futuro

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Quando scende la sera, dopo una giornata intensa, tutta trascorsa tra le mura di casa, osservo il cielo dal mio balcone; all’orizzonte ci sono i grattacieli di Milano, si intravvede la sagoma di Palazzo Lombardia, la sede del governo della mia martoriata regione che da più di un mese affronta con dignità e coraggio una lotta dolorosa. Si fa di tutto per non lasciarsi sopraffare dal dolore e dalla preoccupazione; non è facile, è una prova che lascerà in tutti noi segni profondi, ci sta cambiando. Quando usciremo di casa, non saremo più quelli che eravamo un mese fa. Saremo migliori, ne sono sicura. Non voglio (non devo) perdere l’ottimismo della ragione che cerco di praticare nella quotidianità. Il cielo che osservo mi regala serenità, mi proietta in una dimensione diversa, mi aiuta a pensare cosa arriverà. E allora eccomi qui, a scrivere con voi e per noi qualche riflessione destinata a soddisfare curiosità. Vi prometto che in questa breve rubrica settimanale esploreremo il mondo che verrà con gli occhi della scienza e della tecnologia.

Lo faremo insieme, a partire da qualche buon libro scritto da scienziati contemporanei per guardare con i loro occhi ciò che sarà. Il primo incontro è con Michio Kaku, un luminare della fisica teorica, con una capacità davvero speciale di raccontare la fisica con semplicità. Ho avuto la fortuna di ascoltarlo proprio un anno fa, in un congresso; non dimentico sguardo e sorriso di questo signore maturo, capelli bianchi e occhi vispi e acuti, con un entusiasmo contagioso per la scienza. Il suo libro più recente, “Il futuro dell’umanità”, è una finestra spalancata sul mondo che verrà.

Mai come in questi giorni di distanziamento sociale e isolamento, viaggiare con la mente e la fantasia regala ore di serenità, dà un senso alla “clausura” a cui tutti noi siamo chiamati, per la nostra comunità, i nostri cari e noi stessi. C’è bisogno, in questi giorni tribolati, di pensare a ciò che sarà dopo. Proprio oggi, 27 marzo, parte online l’Hackathon non profit COVID19 (#CodeVsCOVID19), con il patrocinio del Dipartimento Federale degli Affari Economici, Educazione e Ricerca, per raccogliere e costruire idee per l’emergenza e il futuro.

Michio Kaku racconta di viaggi spaziali e soprattutto di missioni verso Marte, per dare un futuro all’umanità. Pensare a un viaggio nello spazio evoca un po’ lo stato di “clausura” che si sperimenta in questo periodo sulla Terra; più di due miliardi di persone vivono chiuse in casa. E’ come se ci fossimo arruolati per un esperimento di massa; tutti argonauti sulla nave Argo, diretti verso terre inesplorate, quelle del mondo che verrà.

La rotta verso Marte descritta da Kaku, invece, si concretizza da qui al 2033. La Nasa prevede di costruire a partire dal 2023 una sorta di stazione spaziale internazionale, il Deep Space Gateway, in orbita attorno alla Luna, destinata a ospitare gli astronauti che da qui partiranno per Marte con il Deep Space Transport, un sistema a propulsione elettrica solare per viaggiare nello spazio, pronto nel 2029, in grado di portare i primi astronauti in orbita attorno a Marte entro il 2033. Ma che cos’è la propulsione elettrica solare? In qualche modo evoca i nostri pannelli solari. In questo caso, però, gli enormi pannelli catturano la luce solare, la convertono in elettricità, usata per rimuovere gli elettroni dagli atomi del gas xeno, creando ioni. Un campo elettrico espelle poi questi ioni da una parte del motore, generando la spinta necessaria per viaggiare.

Questa sera alzate lo sguardo verso il cielo, cercate Marte e provate a immaginare il viaggio che attende alcuni di noi umani; l’Uomo troverà nuovi equilibri e andrà oltre i confini terrestri.


Chiara Maria Battistoni

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