Piccoli passi: viaggiare

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Sembra un po’ ironico parlare di viaggi durante queste settimane di quarantena. La maggior parte di noi durante l’ultimo mese ha percorso pochi chilometri e penso che tutti sognamo di poter finalmente avere la libertà di permetterci un bel viaggio. Scoprire nuovi posti, rilassarsi in spiaggia oppure assaggiare nuovi cibi sono lussi a cui abbiamo dovuto temporaneamente rinunciare. Fortunatamente però una volta che questa situazione straordinaria sarà finita potremmo nuovamente tornare a viaggiare. Bisogna però ricordare che il modo in cui decidiamo di spostarci può influire molto sulla nostra impronta ecologica. Questo non significa che per poter vivere uno stile di vita sostenibile sia necessario rinunciare alle vacanze, ma prendendo delle decisioni informate è possibile diminuire il proprio impatto sul clima.

Durante gli ultimi decenni sempre più persone hanno deciso di spostarsi in aereo. Grazie ai voli low-cost e alle condizioni politiche favorevoli all’aviazione volare è passato da un lusso destinato solamente ai superricchi ad un fenomeno di massa, almeno per quanto riguarda i paesi più industrializzati. Questo ha portato ad un aumento esponenziale degli aerei in circolazione, arrivando a più di 100’000 voli giornalieri a livello mondiale. Utilizzando milioni di ettolitri di cherosene l’aviazione è diventata una delle industrie più inquinanti, producendo all’incirca il 5% delle emissioni di gas effetto serra.
A primo impatto il 5% non sembra molto, l’industria della carne e del latte ne produce ben il triplo. È però necessario contestualizzare queste cifre. Volare è un privilegio che viene riservato solamente ai paesi più ricchi della terra, infatti solamente il 20% della popolazione mondiale è salita su un aereo. In paesi come la Svizzera, dove la popolazione si può permettere di volare frequentemente, l’aviazione causa all’incirca il 18% delle emissioni di gas a effetto serra. Secondo alcune stime durante i prossimi vent’anni il numero di passeggeri è destinato a raddoppiare, specialmente nelle economie emergenti. Dato che al momento non esistono delle soluzioni implementabili su larga scala a breve termine per rendere volare più sostenibile è necessario cambiare il nostro approccio.

Fortunatamente volare non è l’unico modo che possiamo utilizzare per spostarci, specialmente in una valle come la nostra dove per poter raggiungere un aeroporto occorrono sempre alcune ore di viaggio. Per capire meglio quante emissioni ogni mezzo di trasporto produce è utile paragonare quanti chili di CO2 vengono emessi per chilometro percorso. Ad esempio, un’automobile di medie dimensioni con un unico passeggero ne produce 0,133 kg, il treno circa 0.065 kg per passeggero, e l’aereo ben 0,250 kg per passeggero. Naturalmente queste figure sono solamente indicative. Le emissioni prodotte da un aereo variano molto dalla distanza del volo, voli più brevi creano più CO2 per chilometro dato che il decollo e l’atterraggio sono la parte più inquinante del viaggio. Le emissioni dell’automobile per passeggero possono variare dal numero di persone che viaggiano nello stesso veicolo. Queste stime posso essere utili farsi un’idea generale. Il treno è il mezzo di trasporto più sostenibile, seguito dall’automobile ed infine dall’aereo.

(sul sito delle FFS è possibile vedere la differenza di emissioni per ogni percorso)

Quindi, dopo aver esaminato queste informazioni, cosa bisogna fare per poter trascorrere delle vacanze sostenibili ma allo stesso tempo divertenti? La cosa migliore è spostarsi in treno oppure in automobile. È vero che così facendo molte destinazioni diventano più difficili da raggiungere, tuttavia sono convinto che ognuno di noi può trovare una località nella vicina Italia o nel nostro Paese capace di sorprendere. La pandemia in corso ci obbliga già ora ad adottare questo approccio, dato che durante l’estate molte tratte internazionali non saranno ancora aperte. A mio modo di vedere tutto sta nel modo in cui si affronta la situazione. Anziché vedere il fatto di rinunciare a prendere un volo come una limitazione è più utile vederlo come un’opportunità per trascorrere delle vacanze un po’ diverse. Al posto di fare la solita vacanza aeroporto-albergo-aeroporto vale la pena provare a prendere un interrail-pass e scoprire angoli nascosti dell’Europa. O magari provare a fare un tipo di vacanza completamente nuovo, esplorando il nostro paese in bicicletta. Spesso siamo così catturati dalle pubblicità che ci mostrano solamente le spiagge di Bali oppure i grattacieli di New York da dimenticarci della bellezza che ci circonda. Sono cosciente che per poter scoprire Paesi come l’Australia o l’Argentina sia necessario prendere l’aereo, e che l’aviazione non è una cosa solamente negativa, ma penso che per poter limitare i danni della crisi climatica sia necessario modificare il nostro pensiero.

D’altra parte, questi ultimi mesi ci hanno fatto ricordare quali sono le cose che contano veramente. Le perdite umane ed economiche di questa crisi saranno pesanti, tuttavia questo momento ci offre anche la possibilità di cambiare alcune problematiche della nostra società. Può essere un’opportunità per cambiare il modo in cui lavoriamo, in cui ci spostiamo e in cui facciamo i nostri acquisti. Tuttavia un’opportunità diventa un successo solamente se si è in grado di coglierla, ed il bailout di oltre 1.5 miliardi di franchi che il nostro governo ha deciso di dare alla SWISS conferma l’incapacità oppure il rifiuto della politica di adottare le misure necessarie per rispondere alla crisi climatica. Ci sono due direzioni in cui la nostra società può evolversi una volta che questa pandemia sarà finita. La prima consiste nel cercare di impostare il nostro stile di vita in modo più sostenibile ed equo, cercando di garantire un reddito alle persone che soffriranno le conseguenze della crisi. L’altra opzione consiste nel tornare alla “normalità” il più in fretta possibile, garantendo la sopravvivenza delle grandi aziende, dimenticandosi di considerare le persone e l’ambiente.


Daniele Isepponi

1 COMMENTO

  1. Ciao Daniele,
    complimenti per questo interessante articolo. Purtroppo non nutro grandi speranze e quando questa crisi sarà passata si tornerà alle nostre “cattive” abitudini.
    L’anno scorso ho intrapreso con la mia famiglia una vacanza alternativa in Svizzera. Ci siamo spostati unicamente in treno/bici/piedi. Devo dire che è stata una bellissima esperienza e guardando bene le varie possibilità di abbonamento nemmeno così costosa. Spostarsi in modo ecologico è quindi possibile. Certo andare in Australia senza un volo diventa molto difficile. Come fare? Forse basta solo un po’ di buon senso?. Prendere un aereo da Londra a Bergamo andata e ritorno in giornata solo per fare shopping è forse esagerato? Molto difficile dare risposta a queste domande. Secondo me ognuno deve iniziare a fare qualche cosa e soprattutto sensibilizzare i nostri bambini che sono il nostro futuro e la nostra speranza che si possa fare meglio di noi.