“Al suono della campana” di Rodolfo Fasani

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“Il viandante sul mare di nebbia” di Casper David Friedrich - Immagine da Wikipedia

Con grande piacere invio alla vostra benemerita testata la mia poesia “Al suono della campana”, nell’intento di dare un contributo alla polemica sul battere delle ore dalle campane nel Comune di Poschiavo. La poesia reca la data del 27 ottobre 2020, quindi è nata prima della disputa tra la popolazione residente e il turista; turista che non vuole e non può più capire… Il guaio e l’errore madornale, sarebbe comunque quello di lasciarlo comandare…
La poesia vuole essere anche un grido di vittoria sulla pandemia nella gioia della Pasqua che sta per venire.

“Suono che riconforta il cuore,
tocco di bellezza antica,
segno di festa che viene,
di morte avvenuta.

La campana a scandire per secoli
il ritmo delle ore del contadino.

La campana sinonimo di protezione,
di voce del popolo, di guida,
le ali raggiungono il cielo.

Io ascolterò il linguaggio della tua anima,
come la montagna ascolta la storia della nebbia.
Lingua universale di gioie e dolori,
segnale guida al viandante nella nebbia.
Nebbia fitta scura che si faceva minacciosa.
Il pastorello attaccato alla coda della vacca
per giungere a sicura dimora sui monti.

La campana che batteva la Novena di Natale,
momento idilliaco che mi vedeva nascere
e dalla finestra il suono sprigionava armonia.

È sera ormai …, tra i picchi
si spengono rintocchi di campana.
Noi polvere ed ombra ad adunar la gente
alla preghiera in un momento fuori del tempo.

La speranza che il suono della campana
vinca il corona nella gioia della Pasqua”.


Rodolfo Fasani

1 COMMENTO

  1. Ciao Rodolfo, condivido pienamente la tua opinione. Ho cercato di aggiungere dei commenti per avvalorare e giustificare le tue parole, ma alla fine mi sono reso conto che la tua bella poesia esprime e completa pienamente tutto quanto si possa dire in merito a questo contesto. Bravo!