Una vita di emigrazione e di esilio, poi il ritorno traumatico nella Russia di Stalin. Tragedie familiari e campi di internamento. Il suicidio. Nella poesia della Cvetaev c’è la potenza della vita in un mondo di morte, c’è la tempesta dei sentimenti. Sublime.
Incipit: “Ai miei versi scritti così presto/che nemmeno sapevo d’esser poeta/scaturiti come zampilli di Fontana/come scintille dai razzi.”