Visione Valposchiavo 100’000, i punti nevralgici

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Da alcuni mesi Valposchiavo Turismo è impegnata nella presentazione alle autorità e al pubblico del nuovo progetto “Visione Valposchiavo 100’000”; dopo una prima esposizione dei vari temi, avvenuta durante le giunte dei comuni di Brusio e Poschiavo, la strategia informativa di VT prosegue attraverso i media locali con il fine di raggiungere il pubblico di privati cittadini. Il Bernina ha recentemente ospitato la presentazione di Kaspar Howald presso la sua Redazione e proverà, attraverso una serie di articoli e tabelle, ad illustrare ai propri lettori il progetto Visione Valposchiavo 100’000 nei suoi vari aspetti.

In questa seconda parte ci soffermeremo in particolar modo su quali sono le difficoltà che in Valposchiavo ostacolano la crescita del turismo, intesa come numero di pernottamenti annuali. 

Uno dei punti più nevralgici del turismo in Valposchiavo è la stagionalità; come ben rappresentato in tabella, il periodo in cui si sviluppa maggiormente il turismo in Valle è compreso tra maggio e ottobre, con i maggiori picchi a luglio e agosto.

Altro punto che va a discapito dell’arrivo dei turisti è la distribuzione settimanale delle visite, che avvengono prevalentemente durante il fine settimana, per tutto il corso dell’anno. Un turismo mordi e fuggi che è uno dei maggiori ostacoli ad un aumento dei pernottamenti. Come dichiarato dal direttore VT Kaspar Howald, “Dobbiamo diventare una vera e propria meta turistica, non una bella località solo per fare un fine settimana”.

Spesso, per forza di cose, gli eventi organizzati dalle varie associazioni e società sono in concomitanza del weekend, come vediamo in tabella. Difficilmente si riesce a trattenere gli ospiti per più tempo. Uno degli obiettivi dichiarati da Visione Valposchiavo 100’000 è aumentare la permanenza dei turisti in Valposchiavo, con la creazione di settimane dedicate e diverse strategie, che vedremo meglio nella terza parte dell’analisi.

La media di permanenza negli alberghi della Valposchiavo si attesta a 1.79 giorni; questo conferma quanto appena detto sui fine settimana. Nella tabella qui sotto vediamo che dal 2006 questa media è andata a scendere (escludendo il 2020 causa Covid) in Valposchiavo, ma anche nel resto dei Grigioni, dove la media attuale consta comunque di un giorno in più (2.8) rispetto alla nostra Valle. Se si riuscisse a convincere gli ospiti a rimanere una notte in più – il che, in pratica, vorrebbe dire avere i numeri che preventiva Visione Valposchiavo 100’000 – la Valposchiavo sarebbe già competitiva con tutto il resto del Cantone.

Infine, prima del Covid, i turisti provenienti da Italia e Germania erano in forte crescita rispetto alla stragrande maggioranza di turisti provenienti dalla Svizzera (come si evince dalla tabella qui sotto). Se si riuscisse a riportare quest’attrattiva estera verso la Valposchiavo, il progetto Visione Valposchiavo 100’000 ne gioverebbe sicuramente. Il discorso vale anche per il turismo interno, che vede la stragrande maggioranza dei pernottamenti svizzeri provenire dallo zurighese, seguito dagli stessi Grigioni e dal bernese. Anche qui, rendere la Valle più attrattiva per gli svizzeri “più lontani”, sarebbe un’ottima soluzione.

Nella terza ed ultima parte dell’analisi analizzeremo le soluzioni prospettare da Visione Valposchiavo 100’000 per raggiungere in breve i 100’000 pernottamenti in Valposchiavo.


Ivan Falcinella

Ivan Falcinella
Membro della redazione