Dopo un quarto posto da protagonista nel Mondiale di Hockey e la chiamata (draft), arrivata poco prima della partenza per Calgary, per la National Women’s Hockey League (NHWL), tutti ci chiedevamo se Evelina Raselli avrebbe accettato questa nuova sfida a stelle e strisce. Finalmente, ieri, la discatrice di Le Prese ha rotto gli indugi e ci ha comunicato, nel corso di un’intervista, la sua decisione di accettare il draft e di giocare per i Boston Pride nella prossima stagione.
Evelina, il Mondiale di Hockey si è concluso con la tua 200esima presenza in maglia rossocrociata. Possiamo contare sulla tua 201esima presenza in nazionale a breve?
Lo spero, il mio obiettivo sono le olimpiadi a febbraio. Mi sarei augurata un finale diverso per la mia 200esima partita internazionale, ma questo è lo sport. Sono molto grata di tutte le emozioni provate in queste 200 partite.
Cosa ti ha lasciato l’esperienza di Calgary oltre a uno stupendo quarto posto?
L’esperienza è stata davvero particolare. Il mondiale nel mese di agosto, con la preparazione sul ghiaccio già a partire da giugno e tutte le restrizioni dovute alla pandemia, è stato una cosa nuova per me. Cinque giorni di quarantena all’inizio, molti test, ma anche durante il mondiale poter uscire dall’hotel solo per prendere il bus e andare alla pista, dove potevamo muoverci solamente in un perimetro delimitato, chiaramente sempre con la mascherina, è stato molto particolare. Penso che alla fine, anche se diversa, sia stata una bella e unica esperienza.
Il quarto posto non lo definirei stupendo. È un buon quarto posto, ma stupenda è una medaglia.
Hai deciso cosa fare con il draft di Boston?
Finalmente posso dirlo, giocherò per Boston Pride la prossima stagione! La firma del contratto è avvenuta già da tempo, ma le pratiche burocratiche per ottenere il visto sono tutt’altro che semplici e veloci… sono in attesa del visto, appena arriva parto!
Puoi spiegarci questa tua decisione?
Sinceramente il draft mi ha sorpreso e all’inizio non ho preso molto seriamente la possibilità di andare a Boston e giocare in NHWL. Durante i mondiali, però, ho avuto dei colloqui e la possibilità di conoscere un pochino meglio l’organizzazione e lo staff tecnico della squadra e d’un tratto mi sono detta: perché no? Sarà molto probabilmente la mia ultima stagione, in febbraio ci sono le olimpiadi, prepararsi da professionista sarebbe ottimale. Una decisione del genere però non va presa su due piedi, in Svizzera non sono professionista e ho dovuto chiarire molte cose prima di poter dire di sì definitivamente. Ora però non vedo l’ora di partire!
A cura di Ivan Falcinella
Brava brava e complimenti per il tuo LAVORO….
BOSTON….e‘da scoprire!!!
Augurissimi🏒🏒
Ti faccio tanti, tanti auguri, che sia una stagione ricca di soddisfazioni!