Torna il caffè “tustù in Val Pus’ciaf”

4
4049

Sabato 27 novembre ci saranno le porte aperte della nuova attività di torrefazione della Valposchiavo, il Cafè Bernina. Una nuova azienda nata dall’idea di due giovani: Fabrizio E. Crameri e Michele Micheli. Per saperne di più li abbiamo intervistati.

Chi sono le persone coinvolte nel progetto e quali ruoli avranno?

Dietro a questa idea si celano le menti di Fabrizio E. Crameri (Bicio) e di Michele Micheli (Paco). A loro supporto troviamo in primo piano Renzo Crameri (papà di Bicio) – tostatore di caffè navigato – nonché Franco Micheli (papà di Michele, più comunemente chiamato anch’egli Paco), braccio destro di Renzo.

Renzo è il responsabile della produzione a tutti gli effetti: egli infatti si occupa della tostatura e dell’imballaggio dei chicchi di caffè. Franco si occupa delle faccende tecniche ed aiuta Renzo nella produzione. Fabrizio e Michele invece cooperano affinché la logistica, le relazioni con i fornitori esterni e la gestione degli ordini filino lisce come l’olio.

Renzo, alias “il mastro torrefattore” all’opera. @ Selena Raselli Photography

Da dove è nata l’idea?

L’idea di produrre e vendere caffè è da ascrivere a lode di Fabrizio e Michele che, durante una serata di chiacchiere tra colleghi di lavoro a fine luglio 2021, discutendo a riguardo del marcato interesse per il caffè e il suo mondo, hanno pensato – perché no – di lanciarsi nella propria produzione della mitica bevanda eccitante.

Perché è stato scelto questo nome?

Cafè Bernina – notasi la “f” singola alla poschiavina (ndr) – riprende il nome dalla vecchia torrefazione in Valle perdurata fino agli anni ‘90, di cui il padre di Renzo è stato il fondatore. Per soluzione di continuità – e per omaggiare e valorizzare il nostro territorio – si è pensato di riallacciarsi al marchio-emblema di allora. Sul logo vecchio si potevano infatti ammirare diversi chicchi di caffè che gioiosi sciano sul Biancograt; sul nuovo logo il Biancograt la fa sempre da padrone, ma questa volta la sua morfologia va confondersi, e fondersi, con il chicco di caffè. Un ulteriore clin d’oeil al territorio è dato dalla raffigurazione delle chiavi di Poschiavo.

Quale sarà la produzione, sia in termini qualitativi (varietà) che quantitativi, e quale sarà il mercato di riferimento?

Ai futuri clienti verranno proposte quattro varianti: tipu or (Cafè di Palaz), tipu ros (Cafè dal borgo), tipu brün (Cafè dal viadot) e il decafeinù. Si avvierà la produzione con pacchettini da 250 gr l’uno (e da pacchetti di 1 kg per i rivenditori), valutando in seguito se aumentare la grandezza delle confezioni. Per dare il via alla nostra avventura abbiamo ordinato un quantitativo di 2 tonnellate di caffè verde (nove tipi di caffè differenti da altrettante nove località sparse nei quattro angoli del mondo). Innanzitutto, il nostro mercato di riferimento è la Valposchiavo – dove proporremo i nostri sacchettini di caffè in varie botteghe locali – sia per gli abitanti della Valle, sia per i turisti, sempre più numerosi. In un secondo momento allargheremo i nostri orizzonti (oltre la Valposchiavo) e proporremo anche la vendita online (sito in fase di costruzione).

Durante il riempimento di un sacchettino di Cafè dal borgo. @ Selena Raselli Photography

Ci sarà spazio per il 100% Valposchiavo?

Siamo franchi: a Poschiavo non si trovano piantagioni di caffè! Arrogarsi il diritto di usare il marchio 100% Valposchiavo sarebbe cosa inadeguata. Quello che prenderemo in considerazione sarà piuttosto l’uso della dicitura Fait sü in Valposchiavo, poiché – come già noto – la tostatura del caffè avverrà nel laboratorio in Via San Sisto, a Poschiavo. Ricordiamo inoltre che la nostra filosofia abbraccia l’idea di favorire l’economia valligiana: servirsi di ditte in loco, per quanto possibile.

Considerando la recente nascita e sviluppo del progetto, e non avendo dunque avuto tempo per concretizzare rapidamente l’idea del Fait sü in Valposchiavo, sulle confezioni sarà presente un simbolo che vuole rendere omaggio analogamente alla “poschiavinità”: con Tustù in Val Pus’ciaf renderemo partecipi i futuri clienti circa la nostra passione per il territorio, ancora più sentitamente in un’epoca dove consumare locale sembra assurgersi a necessità. Ci siamo tuttavia promessi di richiedere il permesso per poter utilizzare il marchio Fait sü in Valposchiavo ad inizio dell’anno prossimo, poiché troviamo questa iniziativa molto importante per valorizzare i nostri prodotti e gli stessi produttori locali.

Quando è prevista l’apertura? Ci sarà un evento particolare?

La spina della tostatrice è stata inserita a fine ottobre. Per festeggiare l’inizio di questa avventura profumata di caffè, avrà luogo un’inaugurazione – direttamente in torrefazione – sabato 27 novembre 2021 alle ore 14:00, in via San Sisto 9 a Poschiavo. Per l’occasione si potrà visitare la piccola torrefazione artigianale, parlare con il team e, ovviamente, degustare le varie qualità assieme a dolcetti vari, anche questi artigianali. Il piccolo rinfresco e la degustazione dei caffè trovano spazio anche grazie al sostegno e alla stretta collaborazione con Flavio Lardi dell’Hotel La Romantica e con Federica e Vito Crameri, della Pasticceria panetteria Millefoglie. Cogliamo l’occasione per ringraziare calorosamente anche Samuele Semadeni, che ha permesso la realizzazione del nostro piccolo grande sogno, affittandoci gli spazi in via San Sisto.

Per tutti coloro che avranno voglia di venire a trovarci, si suggerisce la prenotazione al seguente indirizzo e-mail info@cafe-bernina.ch, così da poter essere preparati al meglio.

Dopo la presenza di Michele come avvocato, un’altra attività lavorativa spinge i giovani a tornare in Valposchiavo…

Questa volta cediamo il passo a Fabrizio: dall’estate prossima – se tutto andrà come pattuito – tornerà a lavorare nello studio legale Nievergelt & Stoehr in qualità di avvocato: un ritorno in Valle di due giovani che credono nella Valposchiavo, nelle sue ricchezze e nel potenziale di questa realtà valligiana.

Paco, Renzo, Bicio e Paco jr sui sacchi di juta contenenti caffè verde. @ Selena Raselli Photography
Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

4 COMMENTI