Stefanie Crameri e il suo stambecco che vale oro

0
3077

Lo scorso novembre si è tenuta al “Future” di Coria l’undicesima edizione del concorso di “Conditoria” per pasticceri, panettieri e confettieri. In gara c’erano ben tre ragazze valposchiavine, Stefanie Crameri, Maica Marchesi e Tatiana Costa, che si sono distinte conquistando due medaglie d’argento e una d’oro. Il Bernina ha intervistato le tre ragazze; in questo articolo è la volta di Stefanie Crameri. 

Stefanie Crameri, classe 2002, di Sant’Antonio, figlia di Marcello Crameri e Claudia Crameri Godenzi, dopo aver iniziato la formazione a Poschiavo ha poi trascorso il decimo anno a Schiers per approfondire lo studio della lingua tedesca e successivamente ha intrapreso un apprendistato di pasticcere confettiere a St.Moritz, prestando impiego presso la rinomata panetteria Hanselmann.

A lei è andata la medaglia d’oro nella categoria “terzo anno pasticceri confettieri”, con 87 punti (il massimo era 90), grazie alla creazione della sua scultura di cioccolato dedicata allo stambecco.

Stefanie, ti aspettavi di vincere questa medaglia?
La speranza di vincere la medaglia d’oro quando realizzi un lavoro così complesso c’è sempre, ma in realtà concretamente non te lo aspetti. Quando mia madre mi ha mandato la foto dello stambecco con scritto accanto “medaglia d’oro” ho fatto fatica a crederci.

Cosa ti ha ispirato nella scelta dello stambecco?
Durante la realizzazione ho pensato molto a mio padre, esperto cacciatore, mi sono ripromessa che l’importante, al di là di eventuali premi, sarebbe stato che lo stambecco fosse piaciuto a lui.

La realizzazione è stata complicata?
Diciamo che ha richiesto svariate ore di lavoro. Il corpo è realizzato con il cioccolato fondente nero, che è più resistente del cioccolato al latte. Questo mi è servito per sistemare dei sostegni di cioccolato per dare forma allo stambecco. Il vero problema è stato il trasporto fino a Coira, per non farlo andare in pezzi mio padre ha dovuto andare molto piano e fare moltissima attenzione; in questo caso mi sarebbe piaciuto essere uno di quei concorrenti che abita a 5 minuti da Coira.

Da dove è nata la tua passione per la pasticceria?
Da piccola dicevo sempre che sarei diventata cuoca di dolci. Crescendo ho provato anche altre strade, come lo stage di venditrice, ma mi sono presto resa conto che non era il mio campo. Ho quindi fatto uno stage alla panetteria Bordoni di Poschiavo, che mi ha riconfermato la mia passione per creare dolci. Successivamente ho deciso, per mettermi ancora di più alla prova, di fare uno stage in Engadina, che mi ha convinto a intraprendere questo apprendistato con un impiego al Cafè Hanselmann di St.Moritz.

Consiglieresti il tuo percorso per diventare pasticcera ai giovani valposchiavini? E’ difficoltoso?
Posso dirti che dal mio punto di vista è stata dura soprattutto per la lingua, perché la scuola è in tedesco, anche se poi in pasticceria parlano italiano. L’alloggio a St.Moritz mi viene fornito dai datori di lavoro, quindi non ho problemi di spostamenti quotidiani.

Che propositi hai per il prossimo futuro?
Al termine dell’apprendistato mi piacerebbe andare a Coira o girare un po’ la Svizzera, non lo so ancora sinceramente…


A cura di Ivan Falcinella

Ivan Falcinella
Membro della redazione