#bibliocoltura: Arancia meccanica di Anthony Burgess

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Descrizione: Arancia meccanica è un libro in cui la violenza si manifesta in tutta la sua crudeltà, senza veli, senza scuse e senza filtri, tanto che alla fine inizierà a parlare alla vostra, di crudeltà, quella sepolta nella distanza che nel tempo avrete forse preso da essa, una voce che con la sua schiettezza metterà in dubbio il significato della parola libertà.

Ambiente: Questo libro necessita dell’apertura all’ultraviolenza, al pestaggio, allo squassaggio e al vecchio vaevieni, in cui fare sguish sguish con il garzo luccicante indicherà una serata cinebrivido, e se anche accadrà che un piccolopoco di goccia di salsa rosseggiante uscirà dal vostro senso di giustizia, questo si ritroverà comunque poco dopo a cadere tinto sul duro marciapiede del limite, quello dove la scelta è un’inalienabile diritto anche se la direzione è il male. 

Germoglio: “Allora che si fa, eh? C’ero io, cioè Alex, e i miei tre soma, cioè Pete, Georgie, e Bamba, Bamba perché era davvero bamba, e si stava al Korova Milkbar a rovellarci il cardine su come passare la serata, una sera buia fredda bastarda d’inverno, ma asciutta. Il Korova era un sosto di quelli col latte corretto e forse, O fratelli, vi siete scordati di com’erano questi sosti con le cose che cambiano allampo oggigiorno e tutte che le scordano svelti, e i giornali che nessuno nemmeno li legge. Non avevano la licenza per i liquori, ma non c’era ancora una legge contro l’aggiunta di quelle trucchi nuove che si sbattevano dentro il vecchio mommo, così lo potevi glutare con la sintemesc o la drenacom o il vellocet o un paio d’altre robette che ti davano quindici minuti tranquilli tranquilli di cinebrivido stando ad ammirare Zio e Tutti gli Angeli e i Santi nella tua scarpa sinistra con le luci che ti scoppiavano dappertutto dentro il planetario”.

Scheda tecnica: Arancia meccanica di Anthony Burgess, edizioni Einaudi, thriller, ISBN 978-88-06-22228-4