#bibliocoltura: Figlio di Dio di Cormac McCarthy

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Descrizione: Figlio di Dio è un libro ai confini, dove le profondità degli abissi umani danzano con momenti di una bellezza sublime, in uno scambio di crudeltà e poesia che a volte è difficile mantenere separati, tanto che l’elevazione della scena finale assomiglia a quella del figlio di Dio giunta però direttamente dall’inferno.

Ambiente: Questo libro necessita di un paese rurale nel sud del Tennessee, dove fra catapecchie e incesti si aggira Lester Ballard, giovane contadino unito al suo fucile con cui a volte uccide mentre in altri casi i morti accadono, che riveste e trucca prima di giacere sessualmente con loro. Boschi, montagne, incendi, gelo, grotte ed alluvioni; una rincorsa all’assassino fra incantata miseria.

Germoglio: “Arrivarono come una sfilata di carri da fiera, sotto il sole del mattino salirono su per la collina fra i campi di ginestre, con il camioncino che traballava e beccheggiava lungo i solchi del sentiero mentre i musicisti, seduti sulle loro sedie sopra il cassone, vacillavano all’unisono e accordavano gli strumenti, e il grassone con la chitarra sorrideva e gesticolava verso altri che li seguivano in macchina, e si piegava per dare una nota al violinista che girava un bischero e ascoltava con la faccia tutta grinze. Passarono sotto i meli in fiore, rasentarono la mangiatoia fatta di grossi tronchi fra cui si aprivano fessure tappate con fango secco arancione, e giunsero in vista di una vecchia casa di assi che sorgeva dall’ombra azzurra sotto il fianco della montagna. Dietro la casa c’era un granaio. Uno degli uomini sul camioncino diede un pugno sul tetto della cabina e il camion si fermò. Macchine e autocarri proseguirono fra le erbacce che infestavano il cortile, e qualcuno andava a piedi”.

Scheda tecnica: Figlio di Dio di Cormac McCarthy, Einaudi editore, romanzo, ISBN 978-88–06-22332-8.