#bibliocoltura: La vita gioca con me di David Grossman

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Descrizione: La vita gioca con me è un documentario che non verrà mai trasmesso. Un immortalare con la scusa di ricordare ma che poi diverrà un conoscersi, una confessione, uno scoprire, un lasciare andare e un capire che nelle ombre si possono nascondere amori, scelte, princìpi e piante ma, soprattutto, che quando le ombre si stenderanno sui ricordi ci sarà sempre qualcuno accanto, fino alla fine. 

Ambiente: Questo libro necessita della festa del 90esimo compleanno di Vera in cui riappare dopo tanti anni la figlia Nina con una richiesta specifica: ripercorrere il viaggio di Vera dalla Iugoslavia a Israele compresi gli anni passati nel gulag Goli Otok, il tutto filmato dall’ex compagno regista Rafael e dalla figlia avuta con lui Ghili. Un viaggio fra luoghi, anime e vite frantumate; schegge che quei fotogrammi cercheranno di ricomporre in qualche modo durante un lungo temporale.

Germoglio: “Rafael aveva quindici anni quando sua madre morì e lo liberò dalle sue sofferenze. La pioggia cadeva sui membri del kibbutz accalcati sotto gli ombrelli nel piccolo camposanto. Tuvia, il padre di Rafael, singhiozzava. Per anni si era preso cura delle moglie, e sembrava un orfanello sperduto. Rafael, in pantaloncini corti, se ne stava in disparte con un cappuccio calato sugli occhi perché nessuno vedesse che non piangeva. Rifletteva: “Adesso che la mamma è morta, scoprirà tutto quello che pensavo di lei”.

Era l’inverno del 1962. Un anno dopo suo padre incontrò Vera Novak, arrivata in Israele dalla Iugoslavia con l’unica figlia, Nina, una ragazza di diciassette anni, alta, con i capelli chiari e il viso oblungo, pallido e bellissimo, quasi completamente privo di espressione, e i due cominciarono a convivere”.

Scheda tecnica: La vita gioca con me di David Grossman, Mondadori editore, romanzo, ISBN 978-88-04-71979-3.