Tappa bormina per la Coppa del Mondo maschile di sci

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Eccola la Magnifica Terra che si veste a festa per accogliere gli atleti di Coppa del Mondo; i primi arrivi, per lo più dei tecnici, si sono registrati già il giorno di Natale, poi sono arrivati gli atleti che hanno avuto a disposizione il 26 e il 27 dicembre per provare la Stelvio, una delle discese più tecniche del circuito di Coppa del Mondo e nel 2026 anche pista olimpica. Dall’albergo della squadra elvetica la Stelvio si scorge appena, in compenso lo sguardo spazia sulla piana coperta di neve che Leonardo da Vinci, così vuole la tradizione, definì “Magnifica Terra”.

Da molti giorni però, tutta Bormio è un brulicare di addetti e responsabili che lavorano da mattina a sera (spesso anche di notte) alla pista e all’organizzazione che accompagna una manifestazione di questo calibro. In zona arrivo quest’anno c’è una struttura che ospita Casa Italia e gli spazi per le tv, i tecnici e gli invitati che seguiranno la gara dal parterre; il pubblico avrà a disposizione i maxischermi oppure si inerpicherà lungo la pista, per cogliere suoni e atmosfere di una gara sempre unica nel suo genere. La piazza del Kuerc, il cuore di Bormio con la sua Collegiata e la torre, ospita da giorni il palco da cui la sera del 27 dicembre gli atleti mostreranno il pettorale sorteggiato; nella zona del Palaghiaccio tutto è pronto per gli eventi collaterali; turisti e appassionati sono ormai in alta valle, pronti a festeggiare gli atleti.

Dominano i gruppi svizzeri, con i cappelli della nazionale ma assai numerosi sono gli italiani che sperano in Dominik Paris, dallo scorso 20 dicembre cittadino onorario di Bormio. E’ proprio respirando quest’aria frizzante, ricca di entusiasmo e agonismo che mi sono ricordata di uno studio davvero interessante, sviluppato ogni sei anni dall’Ufficio federale dello sport con Swis Olympic, l’ufficio per la prevenzione infortuni, la Suva e l’ufficio federale di statistica. E’ l’indagine “Sport Svizzera” che nell’edizione 2020 porta il titolo di “Sport Svizzera 2020 Attività sportiva e interesse per lo sport della popolazione svizzera” di Markus Lamprecht, Rahel Bürgi, Hanspeter Stamm (disponibile al link https://www.baspo.admin.ch/it/home.html ) che analizza il comportamneto sportivo, le motivazioni, gli interessi e le necessità della popolazione svizzera (a partire dai 15 anni) per lo sport.

 

 

Lo studio delinea con chiarezza lo stato dello sport nella Confederazione; un documento da leggere, che offre spunti di riflessione utili anche quando si osserva il tifo nelle manifestazioni. Rispetto a sei anni fa, si è consolidata la tendenza all’aumento dell’attività fisica; circa la metà degli intervistati (un campione di poco più di 12500 persone) è classificata sportiva molto attiva e per la prima volta da quado si conduce l’indagine la quota di coloro che non praticano sport è diminuita, passando dal 26 al 16 per cento. Un popolo molto sportivo quello elvetico, anche quando confrontato con gli altri Paesi, un popolo impegnato negli sport o più semplicemente nelle attività ludico – motorie, altrettanto importanti per il benessere fisico e psichico. Il netto incremento dei praticanti è dovuto soprattutto alle donne e alla popolazione over 50 che pratica il movimento per la salute, il piacere di muoversi e stare all’aria aperta in mezzo alla natura, per rilassarsi e ridurre lo stress; meno di un quinto dei praticanti, invece, è spinto da motivazioni agonistiche. In questo quadro, prevalgono le discipline cosiddette “lifetime”, ovvero camminate (in forte crescita rispetto al 2014), ciclismo, nuoto, sci e jogging. In media uno sportivo svizzero pratica 4,5 discipline, un dato piuttosto omogeno tra campagna e città. Negli ultimi sei anni si sono ridotte anche le differenze in termini di numeri di sportivi tra Svizzera tedesca, romanda e latina; in genere gli Svizzeri sono più attivi degli stranieri che vivono in Svizzera ma le differenze sono per lo più legate alla regione di provenienza e al luogo di nascita, mentre persone che hanno famiglie immigrate ma sono nate in Svizzera sono sotanzialmente identiche alla popolazione autoctona (d’altro canto basta pensare alla Nati del calcio o dell’atletica per rendersi conto di quanto ormai le differnze vadano sparendo). Un altro dato interessante segnala che il 22% della popolazione è membro attivo di società sportive, così come quasi un terzo della popolazione ha trascorso vacanze sportive in Svizzera.

Emerge dallo studio 2020 un quadro composito e ricco di spunti, il ritratto di un popolo attivo, appassionato, saldamente ancorato al territorio, alla natura, alle emozioni che paesaggi e movimento sanno regalare.