Il Museo d’arte vuole riscoprire e sorprendere

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Nel 2023 il Museo d'arte dei Grigioni esporrà opere della pittrice svizzera Ilse Weber (1908-1984). Con il suo stile poetico e indipendente ha plasmato il discorso di una nuova generazione di artisti intorno al 1970.

Nel 2023, il Museo d’Arte dei Grigioni presenterà sei mostre personali e due collettive, oltre a quella annuale sugli artisti grigionesi. All’insegna di “riscoprire e sorprendere”, il museo darà spazio a grandi dimenticati e a giovani talenti ancora poco conosciuti.

In occasione della prima mostra il Museo d’arte retico intende affrontare il tema della “riscoperta”. Questa mattina a Coira, durante la presentazione del programma annuale, il suo direttore Stephan Kunz ha illustrato la mostra “Ilse Weber. Helle Nacht”.
Secondo Kunz l’esposizione è dedicata ad un’artista “che occupa una posizione molto particolare nella storia dell’arte svizzera”.

Ilse Weber (1908-1984) ha sviluppato una modalità espressiva poetica svincolata da qualsiasi modello e ha contribuito a plasmare la crescita di una nuova generazione di artisti a partire dal 1970. In seguito, il suo lavoro è caduto nell’oblio. Nonostante l’indiscussa qualità delle sue opere, l’ultima mostra personale a lei dedicata risale a 30 anni fa, ha spiegato Kunz.

Il museo si concentra poi sulla riscoperta di alcuni aspetti di due artisti mai dimenticati. Metterà prima in rilievo le stampe di Dieter Roth, “uno degli ultimi grandi artisti universali, un grande esponente dell’arte contemporanea a livello internazionale”, secondo il direttore Kunz. Successivamente dedicherà nuovamente una mostra al famoso scultore e pittore grigionese Alberto Giacometti (1901-1966). L’attenzione sarà focalizzata sui suoi primi anni e sul suo sviluppo artistico fino al primo periodo parigino. “Non è mai stato fatto finora”, ha sottolineato Kunz. La mostra inizierà con le opere del Giacometti dodicenne e si estenderà fino alla sua prima mostra personale del 1925.

Tre sorprese

Il Museo d’arte dei Grigioni intende sorprendere con altre tre mostre personali. La mostra “Linda Semadeni. Manor Kunstpreis Graubünden” presenterà le opere attuali della giovane artista, originaria di Ftan (GR) in Engadina Bassa, con opere che combinano disegni e lavori “performanti” in formato digitale contemporaneo.

Un’ulteriore sorpresa troverà spazio nel laboratorio del museo, dove sarà esposta un’installazione creata appositamente per questa occasione dall’artista zurighese Franziska Furter. Il lavoro sfrutta la sede espositiva come palcoscenico per le sperimentazioni artistiche. L’artista, che spesso lavora con grandi formati su carta, si distaccherà in questo caso dalla superficie piana e svilupperà il suo lavoro come un intervento nello spazio espositivo.

Infine, con Abraham David Christian, il museo si dedicherà a un artista attivo in tre continenti diversi e che da qualche anno ha anche uno studio a Coira. La mostra presenterà una panoramica del suo lavoro pur dovendosi adattare alle dimensioni e alle caratteristiche degli spazi espositivi di Coira.

Il valore dell’arte sotto la lente

La mostra collettiva “Vom Wert der Kunst” (“Sul valore dell’arte”) analizzerà in modo umoristico il complesso rapporto tra l’arte e il suo valore, utilizzando opere selezionate dalla collezione del museo: di Dieter Roth, Urs Lüthi, Fischli/Weiss e Ben Vautier.

La seconda mostra collettiva, intitolata “Eine Freundschaft im Krieg” (“Un’amicizia in guerra”), sarà incentrata sull’amicizia tra l’appassionato d’arte ebreo Hugo Simon e l’artista Rita Janett durante la Seconda guerra mondiale, sulla base del dipinto “Natura morta con ananas” di Max Slevogt.

Alla fine del 2023 il programma prevede la mostra annuale dedicata agli artisti grigionesi. Offrirà una piattaforma non solo a quelli più noti, ma troveranno spazio anche i nuovi talenti. Con questa mostra, il museo vuole mettere in scena la realtà artistica a livello regionale e nel contempo avviare un dialogo tra le generazioni creative nel mondo delle arti visive.