Niente “Lago di Le Prese” e niente regolamento per le altane: si punta alla sensibilizzazione

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Oltre ai giuramenti e alle nomine, la Giunta di Poschiavo di lunedì 30 gennaio ha visto diverse discussioni e votazioni. Tra queste c’è stata quella relativa al postulato di Flavio Lardi (PLD), dal titolo Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio per la modifica del nome “Lago di Poschiavo” in “Lago di Le Prese”. La posizione del Consiglio comunale di ritenere il postulato irrilevante è stata accolta con 13 voti (ci sono stati anche 2 contrari e 1 astenuto).

L’Esecutivo ha spiegato nel dettaglio i motivi della sua scelta
Nell’Ordinanza concernente la misurazione ufficiale nei Grigioni, capitolo “nomi geografici”, l’art 30 contempla il rilevamento e la modifica dei nomi geografici della misurazione ufficiale. Domande relative alla modifica di nomi già approvati oppure all’inserimento o alla cancellazione di nomi vanno presentate dal Comune tramite il modulo di domanda a destinazione della Commissione cantonale della nomenclatura. Importante è che le domande devono essere presentate dai Comuni e non da singoli cittadini. La Commissione cantonale della nomenclatura tratta solo domande debitamente compilate, provviste di timbro e firmata del Comune.

Secondo il presidente della Commissione cantonale della nomenclatura, Armin Oswald, interpellato dal Consiglio comunale, modificare un nome esistente passato in giudicato è un atto molto sensibile e che richiede un consenso generale della popolazione. Una modifica viene sostenuta dalla Commissione cantonale qualora ci siano dei motivi fondati e importanti. In base agli accertamenti effettuati questi motivi – è stato spiegato – non sono dati.

Altane e postazioni a scopo di caccia

In seguito al postulato di Poschiavo Viva dell’ottobre del 2019 (riordino del territorio dopo la cessazione di un’attività), il Consiglio comunale si è attivato per migliorare, ove possibile, la cura e la salvaguardia del territorio segnalando ai proprietari varie infrastrutture sparse non più utilizzate. In questo contesto, era stata evidenziata la necessità di regolamentare le postazioni di caccia (altane).

Nel 2020, la Giunta comunale ha così nominato una commissione (Graziano Crameri, Daniele Compagnoni, Flavio Lardi e Gabriela Menghini-Inauen) con lo scopo di valutare una bozza di regolamento proposta dal Consiglio comunale.

Durante la seduta di Giunta di lunedì 30 gennaio 2023, Daniele Compagnoni (Poschiavo Viva), ha sottolineato le difficoltà nel trovare una soluzione condivisa. Dopo aver analizzato il problema sotto diversi punti di vista, è stato spiegato, la commissione ha proposto al Consiglio di rinunciare alla creazione di un regolamento sulle altane e le postazioni da caccia: “Abbiamo il timore – ha dichiarato Compagnoni – che possa rappresentare non un valore aggiunto, ma piuttosto una complicazione che temiamo non abbia gli effetti sperati”. L’idea, condivisa con l’Esecutivo, sarebbe quindi quella di sensibilizzare i cacciatori (per esempio con un volantino informativo) e, successivamente, punire gli “abusi evidenti”.

Il Consiglio comunale, nel sostenere questa decisione, ha evidenziato tre concetti: la necessità di raggiungere il piano di abbattimento della selvaggina a salvaguardia del bosco e delle culture; il fatto che la maggior parte dei cacciatori si comporta in modo corretto e che, quindi, ci sono solo relativamente poche costruzioni abusive; il fatto che l’Ordinanza sulla pianificazione del territorio cantonale (OPTC) disciplini già quali postazioni possono essere erette senza permesso EFZ (edifici e impianti fuori zona). Per questi motivi, l’Esecutivo si è dichiarato d’accordo di non introdurre un regolamento addizionale. Un passo indietro, quindi, rispetto a quanto sostenuto nel 2020.

In un primo momento si procederà, dunque, alla sensibilizzazione dei cacciatori riguardo alle norme vigenti tramite i media locali e mezzi d’informazione adeguati. Verranno, inoltre, eseguiti dei controlli (dal gruppo forestale) e, ove si dovessero riscontrare presunti abusi edilizi, si richiederà il ripristino della situazione precedente. Qualora si trattasse di costruzioni per le quali non si conosce il costruttore, si procederà a una denuncia contro ignoti. La cittadinanza è inoltre invitata a fare delle segnalazioni in Comune.

In conclusione, la proposta di rinunciare alla creazione di un regolamento è stata accettata all’unanimità dalla Giunta comunale.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione