Acqua ed energia: Brusio investe su un nuovo progetto al passo coi tempi

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Sì ad uno stanziamento di credito di quasi mezzo milione per prepararsi ad un futuro, in verità già arrivato, nel quale l’essere autonomi nell’approvvigionamento idrico e nella produzione di energia é di vitale importanza.
Non hanno avuto dubbi gli oltre ottanta cittadini di Brusio intervenuti alla recente assemblea popolare straordinaria di fronte al progetto della Turbina di Stavell, che prevede la realizzazione di un impianto per la produzione di elettricità nell’omonima località: al momento di esprimere il proprio parere mediante votazione palese, tutti hanno detto sì ad eccezione di un solo votante che ha optato per l’astensione.

Ad illustrare i dettagli operativi, il presidente del consiglio comunale Arturo Plozza che, seppur prossimo, ormai, alla scadenza del mandato, ha tenuto a sottolineare proprio l’importanza di una visione strategica in materia di risorse naturali e di utilizzo delle stesse. L’idea prima e la decisione poi, di installare una turbina per la produzione di energia elettrica, ha preso le mosse dal noto “Progetto Solcun” messo a punto per la captazione di una sorgente nella zona di san Romerio dove si è evidenziata la necessità di realizzare una nuova condotta per l’acqua potabile.

Alle spalle una committenza mista, formata dai due consorzi per l’acqua potabile, quello di Brusio e quello delle Contrade di sopra, unitamente al Comune che che con decisione assembleare ha deciso a suo tempo di sostenere l’opera accollandosi il 75% dei costi.

L’intervento era nato per risolvere il problema della presenza di arsenico nell’acqua delle sorgenti per l’abitato di Brusio, mentre per le contrade la questione da risolvere era la necessità ormai improrogabile di avere una maggiore quantità di acqua.

Durante l’esecuzione – ormai conclusa – dei lavori, sono affiorate però anche altre riflessioni riferite proprio alla necessità di produzione di energia anche e soprattutto in considerazione delle crisi più o meno gravi scaturite negli ultimissimi anni sia per quanto riguarda l’approvvigionamento, sia in merito ai costi.

Dallo sviluppo del progetto Solcun è nata così l’ipotesi di un possibile sfruttamento dell’acqua per la produzione di energia con una serie di prime considerazioni sia a livello tecnico sia sullo sviluppo della situazione in ambito produttivo e più in generale dei mercati.

A rafforzare e sostenere la volontà degli amministratori di muoversi in questa direzione, il fatto che il nuovo acquedotto del paese ha tutte le premesse favorevoli per uno sfruttamento idroelettrico, per il quale sono necessari parametri ben precisi a cominciare dalla quantità d’acqua in alveo, dal dislivello e dalla pressione.

Alla fine delle verifiche anche di carattere finanziario, ecco i numeri che riassumono l’operazione: l’investimento per la realizzazione dell’impianto denominato “Turbina di Stavell” è stato quantificato in CHF 736’000 di cui CHF 455’275 a carico del Comune che può contare su contributi UFAG, UNA e Ass.fabbr. per complessivi CHF 280’725.

Sulla scorta di questi dati e di fronte alle previsioni di redditività, il Consiglio Comunale ha esaminato e approvato a marzo l’intero progetto che prima é stato sottoposto alla giunta ed infine all’assemblea popolare del 6 aprile per l’approvazione del relativo credito.

A questo punto si passerà dunque alla realizzazione interamente in capo al comune.

“Nonostante la sinergia con il progetto originario – ha tenuto a precisare Plozza – si tratterà di un intervento interamente comunale e svincolato dai due consorzi che gestiscono la partita dell’acqua potabile, sia per quanto concerne gli investimenti necessari sia per i vantaggi che verranno. Gestione e rendimenti saranno esclusivamente della collettività alla quale é stato chiesto un parere mediante consultazione assembleare in ragione dell’importo da investire che é inferiore al tetto del mezzo milione oltre il quale scatta il voto popolare”.

A convincere i votanti presenti in assemblea, anche le stime fatte sul possibile rendimento dell’impianto una volta che sará entrato in funzione: la produzione pari a 520.000 KWh/anno porterà ricavi, in base al di prezzo vendita, che oscilleranno fra i 52.000 e i 104.000 franchi con relativo guadagno netto nelle casse comunali compreso fra i 19.000 e i 71.000 franchi in base all’andamento mercati.